martedì 15 novembre 2011

Corri e impara


La corsa di San Martino è una partenza critica, perché tra chi sorpassa a destra, chi a sinistra, chi cerca di scavalcarti, chi te lo ritrovi sulla punta delle scarpe…per un paio di km la cosa più importante è non travolgere nessuno e non essere macinati.
La folla è composta da:
·         supermegatop runner che se la fanno a 3’ al km come se fosse tutta in discesa (ogni volta mi chiedo come è possibile che ne arrivino così tanti fin quaggiù)
·         top runner da 4’ al km, un po’ meno spaziali dei primi, ma che se la cavano comunque in meno di un’ora
·         podisti medi, di passo medio che cercano di partire il più avanti possibile
·         passeggiatori in tuta e zaino in spalla pronti per la magnalonga di 5 km a fare da collante alla massa.

In tale abbondanza di gambe che corrono e di menti a corto d’ossigeno, ti ritrovi a sentire che “Il pettorale è meglio attaccarlo in basso sulla maglia, perché ripara la pancia e, se lo metti troppo in alto, ti sbatte il vento in faccia.”

Prendo atto e imparo.

Corsa conclusa felicemente e senza troppe pretese in 1 h 17’ 46’’, un minuto in meno dell’anno scorso: una piccola soddisfazione per me che, finora ho badato solo a metterlo dritto il pettorale e non sempre ci sono riuscita.

1 commento:

Master ha detto...

Ma che scherzi!
La punzonatura del pettorale e rispettivo allineamento con eventuali grafiche sulla canotta è fondamentale!
:D

PS
Perche una strana applicazione mi chiede utente e password x due volte quando aggiorno il tuo blog?