mercoledì 27 gennaio 2010

L'anno della tigre...

“Secondo il calendario cinese, il 2010 è l'anno della Tigre.

La Tigre rappresenta essenzialmente il coraggio.
Chi nasce sotto il segno della Tigre è una persona che affascina grazie alla sua personalità; attiva, coraggiosa e sicura di sé. Questo segno rappresenta infatti la potenza, l'audacia e la passione. Solo i fallimenti di tipo professionale, o una critica da parte della persona amata, potrebbero generare nella persona della Tigre una reazione di profonda depressione.
Questa reazione sarà però momentanea e durerà solo un tempo limitato; chi nasce sotto questo segno ha infatti un'ottima capacità di reazione ed in tempi brevi si riprende da qualsiasi dispiacere.

La Tigre ama le competizioni e difficilmente accetta di perdere una sfida; é leader per natura, ha una grande autostima e consapevolezza del suo valore. La Tigre è intelligente, lungimirante e quasi sempre ha già attentamente calcolato la sua mossa prima di compierla... è un segno da non sottovalutare mai!”

Ecco io dovrei essere nata nel segno della tigre…

Ma la mia tigre ha freddo e si sta deprimendo sotto la pioggia della vita.
La tigre sarà anche un animale solitario, però non disdegna la compagnia di certi altri tigrotti compagni di avventure e di vacanze, ma non riesce più a trovarli.
La tigre guarda fuori dalla finestra e sbuffa.
Alla tigre non è piaciuto come è iniziato quest’anno, passerebbe volentieri la mano a qualche altro animale, che so al drago.
La tigre s’è stufata di avere un paio di scarpe nuove e non poterle usare, perché quelle vecchie hanno ancora pochi km per essere cambiate.
Alla tigre scade il certificato agonistico e deve tornare dall’odiato veterinario.

Per come la vedo io la tigre è prossima all’estinzione!

sabato 23 gennaio 2010

Si corre e si mangia

La giornata girava lenta: colazione, spesa e riposo sotto le coperte, perchè ho freddo e non mi importa che ci siano posti più freddi di qui, con la neve, con la nebbia, a meno 5, io sto qui e ho freddo qui.
Unico obiettivo pensare a come dare una degna fine a tre etti scarsi di tagliata di manzo e mi stavano venendo delle belle idee.
Mentre elaboravo e facevo fatica a non appisolarmi, suona in telefono e a sorpresa si parte per una corsa.

Tiro via i pantaloni congelati dallo stendino sul balcone e li metto cinque minuti sul termosifone per non svenire mentre me li infilo, poi si va per una corsa breve, senza pretese, ma è quello che serve per affrontare in maniera opportuna la tagliata.

Dopo la corsa e una doccia bollente so esattamente cosa voglio: la vittima è fuori dal frigo in attesa, cerco la piastra di ghisa che come al solito è finita dietro il resto del padellame, poi la metto sul fornello al massimo.
Nel frattempo in un pentolino cerco di generare una glassa all'aceto balsamico, poi, quando la piastra emana un calore infernale, la cospargo con una manciata di sale grosso, prendo la vittima e con cura la metto al centro e ascolto lo sfrigolio.
Aspetto circa cinque minuti e poi la rivolto dall'altra parte con attenzione, senza infilzarla perchè resti più morbida, la cospargo di rosmarino profumoso e aspetto altri cinque minuti.
La metto sul piatto, la bagno con l'aceto balsamico ristretto e armata di un bel coltello affilato la affronto con gusto.....

domenica 17 gennaio 2010

Cose da domenica mattina

Una domenica mattina indecisa tra l'andare ed il poltrire, fuori non invita, ma ti giri e ti rigiri, poi ti fai un caffè e ti metti addosso qualcosa ed infili le scarpe.
Poi ti butti fuori e dai lo start al crono, perchè il foglio excel reclama dati.
Avevi capito che oggi c'era il sole, invece a metà inizia anche a piovere finemente, non è grave, ma poteva essere meglio.

Si incontrano molte persone sui marciapiedi: qualcuno corre, qualcuno porta il cane, altri buttano la spazzatura, molti vagano in bici, ma c'è un'aria silenziosa.

Ad un certo punto sorge un problema, urge trovare un angolino dove risolverlo, ma nel mezzo di un quartiere sonnacchioso, che prende vita piano piano, è un bel problema.
E poi come si fa a passare inosservati e a nascondersi dietro qualcosa se indossi una canottiera arancione fosforescente per essere visibile e non farti asfaltare dalle macchine?

Alla fine speri solo che i cespugli che hai scelto di fianco alla strada non siano troppo spelacchiati...

martedì 12 gennaio 2010

Brividi

E’ tutto un brivido che corre dalla schiena fino alla base del collo…..
E’ uno shock che fa rizzare i peli…
E’ uno sconvolgimento che fa tremare le mani…
E’ una botta che toglie il fiato…
E’ una sorpresa che fa strizzare gli occhi…

Tutto questo è dimenticare durante la giornata la borsa in macchina, nel parcheggio, al freddo, con le Mizuno che si congelano insieme ai calzini e alla maglia di lana.
Tutto questo è spogliarsi e infilarsi dentro indumenti gelati per correre dopo il lavoro al campo d’atletica.
Tutto questo è trovare l’accapatoio ancora surgelato dopo la doccia bollente.

C’è voluta molta forza di volontà per prepararsi per correre stasera, molta di più di qualla che serviva per correre…

domenica 10 gennaio 2010

Sole e colline



Volendo fare 10 km ho due possibilità: trastullarmi tra la zona industriale e la statale o arrampicarmi sulle colline dietro casa.
Se corro tardi, dopo il lavoro e se lo faccio per togliermi il pensiero, vado nella zona industriale.
Se è domenica, se è una bella giornata di sole e se sono di buon umore, vado in collina, anche se ci vuole buona volontà per partire subito con tanta salita.
Oggi c’era il sole ed ero di buon umore, quindi collina!
Mi arrampico per il primo km abbondante con il fiato ed il passo corti, appena arrivo in cima seguo la strada che diventa più dolce: c’è uno dei panorami che preferisco, si vede il mare e tutta la maggior parte della città.
Il respiro diventa normale.
Il passo non è veloce.
Un’altra piccola salita e sono su un altro rettilineo panoramico da dove inizia la strada del ritorno.
Non incontro nessuno e c’è un bel silenzio, poche macchine.
Affronto con prudenza il discesone finale, saltello tra una pozzanghera e l’altra e mi ritrovo a casa, guardo per la prima volta l’orologio e quello che dice non mi dispiace.
Per i prossimi giorni temo che mi toccherà visitare la zona industriale.

venerdì 8 gennaio 2010

Voleva degli obiettivi

Dice che ci servono degli obiettivi.
Allora stampiamoglieli: una trantina di colorate pagine excel, prese al volo dal sito della Fidal, più una piccola appendice per il calendario invernale solo delle Marche.
Poi glieli portiamo e lui ha un’agenda, una penna e fa sul serio: vuole addirittura segarseli questi obiettivi.
Gennaio: in pratica è finito (dice), avanti con il prossimo mese.
Febbraio: non vuole fare niente…vuole qualcosa per marzo.
Allora giriamo la pagina su marzo: già c’è qualcosa che gli aggrada, ma di contorno ci vuole delle 10 km, che però non ci sono, o meglio non sono nell’elenco, ma avendo tempo di consultare altre fonti te ne trovo quante ne vuoi, però in così poco tempo non ho avuto modo di prepararmi..
Aprile: guarda questa, l’abbiamo fatta l’anno scorso, ma vale la pena rifarla…segno.
Maggio: ce ne sono troppe….(non ho capito se, nel dubbio, l’ha segnate tutte o nessuna).
Giugno: già lo so cosa vuole fare (dice che ci va anche se io non ci vengo).
Poi luglio: vuole regalarsi una gara per il suo compleanno…pare che non ci sia (ma dammi tempo un paio di giorni e te ne trovo così tante che arrivi a festeggiare i novant’anni correndo)…
Ma i Trail??? Per quelli faremo un’altra riunione, tranquillo!
Gli faccio segnare una data a settembre e poi mi arrendo: non ce la faccio.
Così finisce la riunione runnerprogrammatica fra il pianificatore-motivazionale (Giovanni) e la scettica (Cristina).

Il 2010 è iniziato da così poco che non riesco a pensare di programmarlo, se lo decido prima finisce subito.

E poi i programmi per me portano un po’ di sfiga: per esempio inizi l’anno con 10 km per sentire come va, ti figuri che, dopo un giorno di riposo, corri di nuovo….e invece ti aggradisce un virus intestinale fulminate, che per 24 ore non mangi e non bevi niente perché tutto quello che entra ritorna subito su, senza nemmeno toccare il fondo dello stomaco, un virus intestinale che ti lascia con gli addominali a pezzi, la bocca che non riconosce nessun sapore e la faccia verde.

RAGE AGAINST THE MACHINE - Know your enemy

domenica 3 gennaio 2010

Benvenuto 2010

Caro anno nuovo è arrivato il momento della prima corsa, dopo 10 giorni di vacanza, dove le scarpe hanno girato solo in lavatrice.
Che cosa meravigliosa correre di domenica mattina, con il vento che ti prende a schiaffi gelidi, con le macchine che ti schizzano l’acqua melmosa delle pozzanghere sulle scarpe lavate, in mezzo ai cocci e ai resti mollicci dei festeggiamenti del 31.
Che idillio sentire le fitte al fegato ingrossato dalle bollicine, che estasi nel ripercorrere quei marciapiedi sempre uguali, mandando la testa altrove a pensare di correre meglio, più veloce, al caldo, senza la maglia di lana, senza guanti e cappello.
Che palle faticare...perchè io in fondo sono una pigrona.

Che strano vedere il cronometro che, nonostante tutto, si ferma a 53’46” più o meno come al solito….a parte la nausea e una gran voglia di vomitare.
Poi che bello arrivare a casa e scoprire una e-mail di qualcuno che t’ha regalato un bel foglio excel nuovo per il 2010, con tutte le caselle da riempire: oggi ho scarabocchiato la prima.

DEF LEPPARD "Two steps behind"