mercoledì 21 gennaio 2015

Ci sarà pure un motivo se l'hanno chiamato Winter trail di Colle San Marco...

“Sei venuta da sola?”

“No, sono venuta con la tosse e un po' di raffreddore.
O mi passa o peggiora.”

“Non dovrebbero esserci problemi, non fa troppo freddo, verrà fuori una bella giornata”

Il Nostradamus della situazione pare convinto di quello che dice, in fondo si tratta di un noto personaggio abituato da anni alle lunghe distanze, a gare di trail ben più impegnative di questi 15 km del Winter trail, avvezzo a montagne ben più importanti di un semplice Colle San Marco.
Ne saprà di sicuro più di me...quindi bisogna fidarsi.

Per la verità a me sembrava che il cielo stesse diventando sempre più grigio e ogni tanto qualche goccia sulla testa la sentivo, ma l'esperto era lui...
Tra un colpo di tosse e l'altro, che cerco di tenere a bada biascicando caramelle balsamiche di un bel blu fluorescente, mi vesto e aspetto le 10, corricchiando in giro più per non prendere freddo che per altro.

Poi si parte e per fortuna smetto di tossire, da qui in poi è solo corsa.

Sentieri, boschi, salite, discese....ma soprattutto pioggia pioggia pioggia, di conseguenza tanto fango scivoloso, soprattutto nella parte finale.
E nebbia con visibilità indecente proprio nel punto più panoramico del percorso.

Tutto molto divertente, ma il pensiero ovviamente va al caro veggente, al guru del meteo e mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere fino ad ora.
Vista l'evidente capacità di leggere il cielo e la sottile sensibilità per percepire i segnali che Madre Natura gli manda, come ha fatto, durante le sue avventure, a non fare la fine della mummia di similaun?
Resta un mistero...


Alla fine porto a casa un onorevole 1h 52', un piazzamento di categoria di cui però sono venuta a conoscenza quando ero a casa, già al caldo sotto le coperte.

Il mio raffreddore ad oggi, da una scala da 1 a 10, è arrivato ad un rassicurante livello 5, la tosse invece si posiziona con prepotenza al livello 9.



venerdì 9 gennaio 2015

Benvenuto 2015



Del 2014 ce ne siamo liberati in allegria e senza rimpianti.

Il 2015 lo saluto dai boschi di Monte Conero.
Lo aspetto davanti ad una semplice birra bionda che, anche solo dopo 10 km di corsa, mi sembra la cosa più buona che abbia mai bevuto.
Pesano sulle gambe tutti i brindisi e gli auguri.
I ciclisti sono abbastanza molesti.
I cani per fortuna sono al guinzaglio.
I passeggiatori li superi e li risuperi più di una volta, perchè loro usano le scorciatoie.
A fine percorso s'incontrano anche altri due podisti: è bello sapere che non si è soli.


Il sole di gennaio scalda a modo suo.
Il Conero anche d'inverno è verde ma ha odore diverso, meno intenso.
La giornata è magnifica, sarebbe da concludere con un bel piatto di tagliatelle al ragù, direttamente lì....peccato che le mutande umide si gelano sulle chiappe, invitando alla prudenza e ad avviarsi alla doccia calda.