lunedì 29 giugno 2009

Bellissima Altissima Durissima

..non mi riferisco ad una delle montagne del Messner, ma alla corsa di ieri per arrivare in cima all'Abetone. anche se non trattasi di cime dolomitiche non si riusciva ad arrivare mai in vetta..
veramente.. ma veramente.. dura!!!
sapevo che ci sarebbe stato da soffrire.. ma non così.
l'avventura cominciava con l'incontro, prima della partenza, con le bloggers: la Franca e la Sarah.
qualche foto per il blog ITALIAN BLOGTROTTERS e poi Franca, che è del posto e l'ha già corsa, e che dal vero è ancora più simpatica e carina di come già appare nel suo blog, mi ricorda la durezza del percorso, specie l'ultima salita.
e via si parte! per non farmi coinvolgere da un passo troppo veloce mi metto in coda al gruppone di circa 1400 atleti, di cui la metà fanno i 50km, il resto si fermeranno al traguardo dei 14km a Le Piastre e dei 30km a San Marcello.
primi 10km molto tranquilli in 54' e vado benino.
al 20km sono dopo 1h 52' e vado bene.
al 25km passo con 2h 15' e vado sempre meglio. si è già fatto salite a e discese e, cosa inaspettata, un tratto di sterrato sottobosco, affascinante e rinvigorente.
al 30°km il crono segna 2h 40. guardo i tempi per scrupolo ma più che altro ascolto le mie gambe, e ancora tutto sembra fili liscio. malgrado non sia poi così caldo non salto un ristoro bevendo e integrando come dovuto.
al 38° quando stò già correndo l'ultima lunghissima salita da qualche km, mi fermo ad un ristoro, bevo mangiucchio un pezzetto di banana, e alla ripresa sento che la muscolatura non è più lei..
comincia il calvario 12km inteminabili in cui ho corso, piangendo, ridendo, cantando, bestemmiando (non ai santi ma ai politici, ha proposito ho letto una scritta su un tornante: papi come Chausesco), ma più che altro camminando..
5h 27'
felicissimo di aver partecipato a questa stupenda corsa che offre al podista tutto quello che si deve, luoghi stupendi, sacrificio dell'impresa, ottima organizzazione.
il prossimo anno ci sarò di nuovo e stavolta sarò allenato a dovere per scendere sotto le 5ore.
giuro!

domenica 28 giugno 2009

Fast post



E' tardi, dovrei dormire, però prima me lo appunto, perchè sono contenta.
Stasera alla Caccia alla rana, mi sentivo bene, soprattutto nella salita finale: 1h 00' 36'', nessun piazzamento, ma tre minuti meglio degli anni scorsi...sono soddisfazioni!!

Ora buonanotte a tutti, domani mattina si parte per qualche giorno di vacanza...

venerdì 26 giugno 2009

il sapore della sfida

Domani si parte per raggiungere Pistoia, ove domenica mattina alle 7,30 partirà la 34° edizione della Pistoia-Abetone.
Sarà che da buon ciclista amo le salite, sarà che preferisco le corse in linea dove partire da un posto per andare in un altro ha forse più senso che correre un circuito, specie poi se ripetuto più volte, ma era da tanto che puntavo a questa corsa.
Veramente, visto lo stop d'inizio anno, non ci speravo più ma poi quando ho visto che sono riuscito la prima domenica di maggio correre la Collemarathon senza preparazione specifica anzi veramente i due mesi precedenti avevo più che altro pedalato, mi sono fatto coraggio e mi sono iscritto.
Sono riuscito a fare qualche bel lungo collinare nelle domeniche precedenti (25-36-30-20) alternando durante la settima
la corsa alla bici e un pò di nuoto che secondo me è il top, specie per noi "maturandi", e sono pronto per l'ennesima sfida.
Non mi sono mai affacciato oltre la soglia dei 42,195mt perciò nulla è scontato, anzi... pensando a quanta salita e sopratutto discesa cè, me cago sotto (a proposito ho avuto problemi "interiori" tutta la settimana), ma tentar non nuoce..
almeno spero...!!

mercoledì 24 giugno 2009

Sabato sera di corsa..

L’avevo detto che per giugno c’erano tante cose da fare!
Quindi, dopo aver digerito il risotto degli alpini, gambe in spalla, scarpe ben allacciate e sabato sera si torna a Barchi, per la notturna “Caccia alla rana” di 12 km.
Saremo in due (io e Giovanni), perché Fabio va a farsi questa passeggiata di 50 km alla Pistioia-Abetone.

Di rane in quattro anni che andiamo non ne abbiamo vista nemmeno una, però qualche bel fenomeno si.


Nel frattempo spero che torni l’estate….

domenica 21 giugno 2009

da rifugio a...

Per oggi avevo messo in programma, come ultimo allenamento un pò impegnativo, in preparazione della Pistoia-Abetone di domenica prossima, il trail sui monti Sibillini.
Visto il caldo asfissiante degli ultimi giorni quale luogo migliore?
Con il freddo, pioggia, vento, nebbia e problemi intestinali è venuto fuori un allenamento massacrante.
Mentre correvo e cercavo di non pensarci, per resistere al mal di pancia, mi ritrovavo sul percorso frequenti ed enormi cagate di vacca... stimolanti......

Peccato per il risotto al Barbera preparato dagli alpini e che la Tarty si sciroppava sotto il mio naso, ma adesso l'importante è riprendersi al più presto.
La prossima sarà un settimana riposante. Domani piscina.

Poteva anche piovere...



Poteva andare peggio.
In che modo?
Poteva piovere!
La sveglia stamattina ha suonato presto, m’ero giusto addormentata quattro ore prima, mi preparo nonostante fuori piova di brutto.
Poco prima delle 6 sono in macchina di Fabio e partiamo per Forca di Presta, che è un posto tanto tanto tanto lontano, ci vogliono due ore per arrivare e le indicazioni stradali sono un po’ scarse..
Quando finalmente siamo in mezzo ai Sibillini, mentre vaghiamo per tornanti e in mezzo alla piana di Castelluccio, le nuvole sono tutte lì, incastrate sulle cime delle montagne; una in particolare ha avvolto per bene il rifugio “Giacomini” da dove si parte, tanto che arriviamo, parcheggiamo, ma il rifugio nemmeno si vede.

Ritiro il pettorale mentre gli alpini montano le loro tende.
Difficile decidere come vestirsi, non piove, ma siamo dentro la nuvola, c’è molto vento, quindi cappello da baseball per riparare la testa e la faccia, maglia a maniche lunghe sotto, maglia da ciclista sopra con le maniche corte perché mi servono le tasche per metterci i guanti e il k-way…casomai ci facesse la grazia di uscire il sole.

Si parte alle 9, non so quanti siamo, perché ci perdiamo subito nella nebbia.
Il percorso è abbastanza impegnativo, ma segnalato benissimo (non ho avuto dubbi nemmeno io), non ci sono salite impossibili, solo saliscendi, ma il sentiero è stretto e spesso coperto dall’erba alta e bagnata, si scivola con molta facilità.
Verso l’ottavo incontro una ragazza di Pescara, Franca, iniziamo a correre e chiacchierare insieme, ci facciamo compagnia, specialmente dal dodicesimo chilometro in poi, dove la situazione si stava facendo veramente buia: raffiche di vento fortissimo, tanto che devo tenere il cappello fermo in testa con la mano, probabilmente siamo in cima, ma non si vede più in là di 10 metri.

Finalmente incontriamo un alpino, in mezzo al niente che ci dice di svoltare a sinistra dove finisce il sentiero, infatti imbocchiamo una strada larga e a testa bassa, contro il vento, per gli ultimi due chilometri andiamo avanti.

Arriviamo insieme: 2h10’ per 19,7 km, zuppe dalla testa ai piedi.

Vado di corsa a cambiarmi e alla macchina trovo Fabio, anche lui abbastanza provato.

Mi procuro un bicchiere di barbera e un risotto con salsiccia e fagioli caldo caldo preparato dall’alpino cuciniere per scaldarmi e, senza pietà, me lo mangio per tutto il viaggio di ritorno, mentre Fabio di fianco è in preda alla nausea ed altro…ma questo magari ve lo racconta lui…

giovedì 18 giugno 2009

Ripetute e graffiti

Stasera, scambiata evidentemente per una professionista, dopo la prima a 4’31’’, vengo reclutata per delle ripetute sui 1000 da un noto frequentatore dell’Italo Conti, un compagno di corsa non si rifiuta mai, ma, consapevole delle mie possibilità e dell’odio che provo per questo tipo di allenamento, subappalto il lavoro a Giovanni.



Si parte per la seconda, lascio andare Giovanni ed il suo nuovo amico, fermo il cronometro a 5’10’’...un tracollo, no scusate, mi sono sbagliata e mi sono fatta 200 m in più: quando l’ossigeno non arriva al cervello non è semplice contare i giri.



Avanti con la terza, ma il recupero da fermi non mi piace, le gambe mi pesano quando si riparte, preferisco correre anche se piano. Stavolta ci sto attenta e registro un 4’34’’.
Per la quarta un 4’37’’ e inizio a dar segni di cedimento: il nostro nuovo amico alza bandiera bianca e si ritira sotto la doccia, noi ci spariamo l’ultima, per me a 4’40’’.



Per stasera basta, inventiamo nuove mosse per lo stretching sul prato e poi sotto la doccia.



Graffito da spogliatoio femminile di cui per ora ho decifrato le prime cinque righe:
" Bri (nomignolo vezzeggiativo che sta per....?)
Ti Voglio un Kasino Di Bene
Ti Amo Da Bestia
Non Ti Voglio Perdere Mai
Non Ci Lasceremo Mai
Sei Unico"

Niente da fare per ora per le ultime tre righe...

mercoledì 17 giugno 2009

Previsioni per il weekend

Sopravvissuta ieri ad una corsa suicida di 10 km, senz’acqua, con 34 gradi e 2 km di salita proprio all’inizio, oggi guardo il cielo che diventa nero…l’umore si adegua.

Sabato sera, dopo 15 anni di oblio, cena con gli ex compagni del liceo e la cosa fantastica è che tra di noi c’era un Fabris vero, scandalosamente omonimo e non un’invenzione verdoniana: è stato uno dei miei compagni di banco.
Andrò a vedere come siamo diventati…io, guardando le foto, mi sembro migliorata.

Quindi domenica alzataccia: Forca di Presta, 36° Giro da rifugio a rifugio, devo farmi spiegare bene la strada da qualcuno per non perdermi, previsti tuoni e fulmini sui 19 km del percorso…ecco cosa mi serve per darmi il colpo di grazia.

martedì 16 giugno 2009

caldo da morire

Per oggi avevo programmato il solito percorso di 16km collinare partendo da casa, ma poi pensando alla calura cittadina e il traffico che avrei trovato, essendo la strada che fanno gli anconetani per il mare nostrum, mi sono allontanato dalla bolgia in auto ( roba di 10km, mica tanto..)
4 giri da 4km con dentro una salita e una discesa di circa 1,5km cadauna, 260mt + a giro, media 4'43" con fermata ad ogni giro alla fontanella di acqua fresca.
Temperatura anche quì sui 34°/35° ma più godibili..
e poi di qualche morte toccherà pur morire..

lunedì 15 giugno 2009

La dannazione eterna

Penso che andrò all’inferno perché, forse, quando ho iscritto Giovanni alla Stramacerata non sono stata molto chiara sui chilometri, tanto che, fino la sera prima, era convinto di doverne fare di meno.
Al mattino già la Sfiga aveva deciso di metterci alla prova: siamo in ritardo, la strada è piena di autovelox e di allegri vecchietti che passeggiano con l’ape; quando abbiamo perso le chiavi, ho capito che eravamo incappati nella punizione di qualche divinità arrabbiata ovviamente con me, ma che poi se l’era presa con tutta la comitiva: al ritiro dei pettorali quello di Fabio risulta già consegnato, ma non si sa a chi.
Combattendo contro gli eventi, attacco il pettorale n. 5, mi hanno anche scritto il nome sopra, così la Grande Mietitrice, se mi cerca, mi trova con facilità.
E le premesse per una morte estremamente dolorosa ci sono: partenza a razzo, già con il fiatone, di fianco a Giovanni che ha pigiato il pulsante rosso del Turbo Boost perchè gli girano alla grande per la macchina, il primo chilometro a 4’38’’ e i due successivi poco più lenti…
No! Così è morte certa!! Mi cerco un altro cavaliere.
Infatti dalle retrovie arriva il provvidenziale Roberto L. che mi sa che ha un po’ di caldo da come suda, corriamo e fatichiamo insieme, ci dividiamo l’ombra ai margini della strada.

Al diciassettesimo, dopo una piccola salita, l’Uomo-spugna mi dice che sono la terza donna, che manca un chilometro al prossimo ristoro e che ora è tutta discesa.
Mai fidarsi dell’Uomo-spugna: il ristoro è dopo 2 km, c’è ancora salita…però sulla mia posizione non aveva mentito!
Al ventesimo affianco Giovanni che cammina….. (finirò nel girone degli infami e dei traditori, ormai ne sono certa), arriviamo insieme: 1h55’03’’.

Nel tentativo di redimermi, mando Fabio al mio posto sul podio a baciare l’assessore, aiuto Giovanni a smontare la macchina e per fortuna ritroviamo la chiave, poi, con la coscienza ancora sporca, vado a riposare in riva al mare…

domenica 14 giugno 2009

STRAMACERATA 2


Per l'avventura odierna ci ritroviamo, tutti e tre i componenti di questo blog, alle 7,30 al solito ritrovo di quando ci sono anch'io.
"Prendiamo la mia!" Cristina
"No! Prendiamo la mia!" Giovanni
"No dai! Allora prendemo la mia" io.
E difatti le prendiamo tutte e tre le macchine, almeno fino a metà tragitto (Marcelli beach), perchè da lì, poi al ritorno, ognuno ha degli impegni, pranzo/pomeriggio balneari.
Insomma gira e rigira arriviamo, con la macchina di Giovanni, al ritrovo di partenza della famosa STRAMACERATA in quel di Villa Potenza, località nota per l'importante RACI (rassegna agricola del centro Italia).
Arrriviamo giusto in tempo per ritirare, correndo, il pettorale e, senza il consueto rituale del caffè-bagno-riscaldamento, ci ritroviamo di spron battuto a partire per la half-marathon.
Un passo indietro: attimi di panico durante la vestizione; Giovanni si accorge di non trovare più le chiavi della macchina e dopo una frugale perquisizione dell'auto, abbandona le ricerche, mancando pochi attimi allo sparo di partenza, rimanda il tutto a dopo la gara. Alla faccia dei topi d'auto. Non siamo tantissimi, ma tutti buoni e sopratutto coraggiosi nello sfidare quello che anche oggi sarà il nemico numero 1: il caldo.
Il percorso si snoda lungo l'argine del fiume Potenza, totalmente pianeggiante tranne dal 15°al 18° km ricco di "mangiaebevi" spezzagambe.
Giovanni cercherà una condotta di gara con ritmo elevato, con il pensiero alla macchina aperta.
Cristina il suo solito passo da ultramaratoneta indistruttibile.
Io cerco di mantenere un ritmo medio (155/160bpm) in modo che dopo l'arrivo posso continuare a correre altri km e dire di aver fatto un lungo.
Taglio il traguardo dopo 1h 27' e come programmato mi rigiro e continuo per altri 40' a ritmo più tranquillo, aggiustando anche oggi una trentina di km.
La PISTOIA-ABETONE si avvicina (-2 settimane).

Giovanni dopo la gara ha smontato mezza macchina, la chiave l'ha trovata (sotto il ruotino di scorta...). Cristina è arrivata terza delle femmine ma non ha fatto in tempo a salire sul palco per baciare l'assessore... (ha detto che non gli garbava..), ma la lonza però l'ha presa!!

http://www.youtube.com/watch?v=-4w7an00vGI

giovedì 11 giugno 2009

Giugno è il mese che preferisco

Non so se scherzava, ma nell’e-mail s’è sbilanciato con un “Iscrivimi dove ti pare” e allora ecco che Giovanni si ritrova iscritto alla 21 km della 25° Stramacerata di domenica 14/06.
Si recupera la gara annullata il 2 giugno dopo lo straripamento del fiume. Quel giorno lui se n’era rimasto a letto, con la scusa che pioveva e che eravamo tornati da poco dalla Cortina-Dobbiaco, ora è stato iscritto nella categoria “arruolati”

Ho mandato un sms anche a Fabio, che però resta nella categoria "indecisi".

Giugno sarà un mese con tante cose da fare!!!

"...SO TAKE THIS WINE
AND DRINK WITH ME
LET'S DELAY OUR MISERY..."

martedì 9 giugno 2009

bugie..


Ufficiale, Kakà venduto al Real: tutte le bugie di Berlusconi

Ricky Kakà

Ricky Kakà

Ieri sera il Milan S.p.A. in Liquidazione ha venduto Kakà, che è ufficialmente un giocatore del Real Madrid. La notizia, anticipata dalla federazione calcio brasiliana nel tardo pomeriggio, è diventata ufficiale con l’annuncio, in serata, del presidente del Real, ed è diventata ufficialissima con il comunicato del Milan, seguito da quello della squadra spagnola. Un comunicato messo online di notte, a mezzanotte e mezza, l’orario perfetto per rapinare le banche. La società Milan, quindi, comunica la cessione del suo giocatore più importante tramite il sito internet, come se il Milan avesse venduto un giocatore della primavera. Non c’è un dirigente, manco uno, pronto a metterci la faccia. La vergogna deve essere tanta.

Intanto facciamo un po’ di chiarezza. Kakà ha sempre detto di voler restare al Milan, lo ha ripetuto fino a una settimana fa e lo ha ripetuto, ancora, proprio questa notte.. Non è andato via per soldi, infatti al Real Madrid prende lo stesso identico ingaggio del Milan. Allora perchè se ne è andato? Semplice: la società lo ha venduto.

Lo racconta lo stesso giocatore: “mi ha chiamato la società e mi ha confermato la assoluta necessità di vendermi”, visto che “il Milan sta attraversando una crisi senza precedenti“, ed è “la prima volta che hanno pensato di vendere un giocatore“. Una versione dei fatti, per la verità, confermata già settimana scorsa dall’Amministratore Delegato, d’ora in poi il Liquidatore, Galliani: “dobbiamo vendere Kakà per il bilancio”. La verità è questa, anche se probabilmente Emilio Fede, Carlo Pellegatti o Mauro Suma potrebbero raccontarne un’altra.

L'uomo più ricco d'Italia

L'uomo più ricco d'Italia

Ma c’è un uomo, ben coinvolto in questa vicenda, che racconta tutta un’altra versione. Si chiama Silvio Berlusconi,presidente del Consiglio e proprietario del Milan. Durante la settimana elettorale, il caso Kakà è esploso e il Cavaliere ha dovuto intervenire. Come? Con una serie impressionante di menzogne, di bugie, di falsità:

 “Non è deciso niente”Falso, era già tutto deciso da una settimana (come dichiarato oggi dal presidente del Real).

• “E’ il giocatore che voleva andare via”Falso, visto che il giocatore ha dichiarato oggi, e in passato, il contrario. Volontà confermata dallo stesso Galliani, cioè il Liquidatore, e da tutti gli ambienti vicini a Kakà.

 “Lo vedrò lunedì” (cioè ieri). Falso, l’incontro Berlusconi-Kakà non è mai stato in programma. Anche perchè Kakà era in Brasile.

 “Lo chiamerò lunedì e decideremo”. Falso, anche la telefonata è stata una menzogna, visto che non c’era nulla decidere.

 “Fosse per me lo terrei”. Falso, anzifalsissimo: Berlusconi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso. Non può decidere di venderlo e poi augurarsi il contrario. E’ un comportamento disturbato.

 “Non possiamo più permetterci Kakà, che ha anche chiesto l’aumento dell’ingaggio”. Falso, non c’è stata alcuna richiesta di ritocco. E’ il solito tentativo di scaricare le colpe sul giocatore, per non ammettere le proprie.

L’unica verità è che Berlusconi ha gestito male, anzi malissimo, la vendita di Kakà. Per di più sotto elezioni (ricordate il ridicolo tentativo di aiuto offerto da forzasilvio.it ?). Le menzogne raccontate sono evidenti e innegabili, e ora si ritrova la stragrande maggioranza dei tifosi del Milan in uno stato perenne di agitazione. A leggere i forum rossoneri oggi sembra di trovarsi nel sito di Indymedia pieno di pericolosi comunisti. L’indignazione verso Berlusconi è palpabile. Il danno di immagine è notevole, innegabilmente notevole.

Questa mattina, tanto per dirne una, mio cuginetto di 7 anni mi ha chiesto: “Ma allora Berlusconi ha venduto Kakà?“. E io che pensavo manco conoscesse Berlusconi. Per lui, per un bambino, il Cavaliere sarà sempre colui che ha venduto Kakà.

Ultima considerazione. Berlusconi ha giustificato la cessione di Kakà per “la crisi economica gravissima” che ha colpito anche il Milan, una crisi “mai vista”. Ma caro Presidente del Consiglio, e la storiella dell’ottimismo dov’è finita? La crisi, quindi, è davvero così grave? E poi, caro Presidente, non ha sempre detto che è sbagliato cambiare abitudini per la “crisi“? O questo vale solo per l’operaio che rimanda l’acquisto di una nuova Punto? E quell’operaio come deve comportarsi se anche l’uomo più ricco d’Italia cede di fronte alla crisi?

Presidente Berlusconi, con la cessione di Kakà, da Lei decisa, finisce il glorioso ciclo stellare del Milan da Lei iniziato. Finisce, ed è la notizia peggiore, la filosofia ai limiti del romanticismo che Lei ha portato al Milan. Con la cessione di Kakà, avete venduto l’anima. Ed è significativo, terribilmente significativo, che sia proprio il Diavolo a farlo.

ORIGINE: WWW.DAW-BLOG.COM

sabato 6 giugno 2009

fuoristrada






Per stamattina avevo in programma una corsetta fuoristrada (o trail come si dice adesso) con pausa bagnetto in mare, sulle falde del Kilimangiaro?? Noo!! ..del Conero! il migliore, l'unico, l'inimitabile! Ieri sera avevo mandato l'invito all'unica persona, di queste parti, di mia conoscenza che non ha paura di niente e che è sempre pronta a correre e tribolare per goderne appieno i benefici.. (come dice il proverbio: se le endorfine vuoi far apparire prima devi soffrire..)

Per chi non è del luogo deve sapere che l'anconetano in genere ti direbbe:
"e miga sò matto!! ma chi melofà fà!?!"
" non c'ho voja, sò stracco."
" c'ho un sacco de robe da fà, non posso perde tempo ntè stè cazzate!"
" con stò sole..è troppo caldo! me sà che và a piove... piamo freddo!"

Lei no! senza se e senza ma, e sopratutto senza le tipiche seghe mentali: "OK!"
E brava la Tarty!!! la migliore , l'unica , l'inimitabile! AAhh no! quella era la montagna..

Appuntamento alle 9 in un posto diverso dal solito perchè ho in mente un giro diverso dal solito, per fare in modo, come infatti avviene, che dopo un oretta di corsa su sentieri più o meno impegnativi ma tutti (o quasi) corribili, siamo sopra la spiaggia di San Michele, e già sono con il pensiero che si tuffa..., che... Ahimè!! le ultime mareggiate hanno corroso il tratto sottostante e provocato una frana impedendo di fatto l'accesso in spiaggia. Studiamo un attimo se ci sono altre possibilità ma in quel tratto è troppo pericoloso scendere, siamo a pochi metri dalla spiaggia (4 o 5 mt) ma tutti in un muro verticale; niente da fare sarà per un altra volta, scenderemo da un altro sentiero su un altro tratto, l'estate è cominciata adesso..

13km in 1h 55' temp. 28° cielo all'inizio molto nuvoloso con minaccia di pioggia poi sole a schiattà!

Domanttina ho in programma un lunghissimo su strada (35/36km) perchè anche se anconetano purosangue:
" sò matto e c'ho voja de corre!!"

Bye

mercoledì 3 giugno 2009

...se

se.jpg (image)

martedì 2 giugno 2009

STRAMACERATA


























Mentre stavamo cercando il posto per la macchina nel parcheggio adiacente il ritrovo di partenza della STRAMACERATA, un tizio ci blocca facendo no con la manina.
"Niente Cristina! Cerchiamo posto più avanti, certo quà con tutta stà pioggia era meglio..." dico io.
Ma il tizio si avvicina e ci dice che il no stava a significare che la corsa era stata annullata per il maltempo.
"E quando mai una gara podistica non si corre per pioggia??"
"E in che mondo viviamo??"
"Non ci sono più i podisti di una volta.."
Parcheggiamo all'italiana, in doppia fila affianco a dei cassonetti dell'immondizia, e andiamo a sentire cosa dice il popolo.
Ci eravamo alzati presto anche stamani per due buoni motivi: io correre la mezza per ricominciare ad allenarmi sul serio, e Cristina correre una 10 defaticante. Non ci rassegnavamo.
Nulla da fare! Il fiume Potenza era straripato e niente Stramacerata! (scusate il gioco di parole..)
Per consolarci, sulla strada del ritorno, ci siamo fermati in una nota pasticceria ed abbiamo bissato la colazione. Prendo anche qualche pastarella per Daniela, voglio fargli una sorpresa.
"Sempre meglio avvertire, prima di rientrare a casa in anticipo" mi consiglia Cristina..
Cosa avrà voluto dirmi..?? Maahh!!
Daniela stava facendo le pulizie di casa ma, benchè contenta dei dolciumi, non l'ho vista contentissima.. Allorchè mi sono cambiato, e via!! di corsa sul solito percorso collinare.. (vedi sopra)

lunedì 1 giugno 2009

Post Cortina-Dobbiaco



Intanto ho deciso di cambiare lavoro: farò la veggente! Vuoi sapere il tuo futuro? Chiedilo a me che te lo sogno e poi te lo dico...

Sabato mattina prima di partire, dopo i sogni premonitori dei giorni passati, ho fatto una telefonata all'hotel di Dobbiaco che avevo prenotato on line, la signorina mi dice che c'è stato un cambiamento,ma che ci ospiteranno lo stesso in qualche modo, ma per i dettagli dovrei parlare con il suo collega; le lascio il mio numero per esssere richiamata, ma nesuno mi richiama.



Ore 11: Giovanni si è liberato dai suoi impegni e poco dopo partiamo per questi 550 km da fare per andare a Dobbiaco, dove arriviamo verso le 18, ritiriamo il pettorale e andiamo a cercare l'hotel.
Dopo aver scaricato tutti i bagagli, il famoso colllega che avrebbe dovuto telefonarmi, ci dice che purtroppo, per una loro disattenzione, la stanza per noi non c'è.
Però ci hanno trovato posto in un altro hotel di Dobbiaco: è più vicino all'arrivo e costa di meno, ottimo!! Ricarichiamo i bagagli e andiamo.

La nostra nuova stanza è inequivocabilmente una singola a cui è stato aggiunto un letto, si sta un po' stretti, ma, una volta deciso il senso unico alternato negli spostamenti, per una sola notte va più che bene.



La gara: arriviamo a Cortina con uno dei primi autobus e inizia subito a piovere, il cielo è completamente chiuso, per fortuna non c'è vento, ma la temperatura non spera i 10°, le cime delle montagne si intravedono a malapena.

Ci ripariamo dentro il tendone come tutti, bevo un po' di te caldo, approfitto del fatto che nessuno ha voglia di uscire a bagarsi per andare a fare una visita ai bagni. Passo anche sotto i portici per vedere se c'è qualche blogtrotters, ma non mi sembra di vedere nessuno, ho troppo freddo e il tempo è sempe uno schifo, torno al caldo ad aspettare.



Ci dirigiamo alle gabbie all'ultimo minuto, piove ancora, smette a tratti, ma che esca il sole non c'è speranza.

Io e Giovanni siamo talmente in fondo che non si sente nemmeno quello che dice lo speaker dal palco, davanti a noi ci sono 3000 persone, pigiate e strette l'una all'altra per sentire meno freddo.

La partenza è lentissima, ci sono un paio di chilometri in cui si corre gomito a gomito, perchè il sentiero non è largo più di due metri: il primo km passa a 6'30'', ma anche i sucessivi non si discostano troppo da questo.

Appena ci allarghiamo ne approfitto per togliere in poncho di plastica, tanto piove poco, lo infilo sotto la prima maglia e starà lì per tutti i 30 km a tenermi caldo alla pancia.



Si va in leggera salita e qui sorpassiamo molte persone, non è faticosa, procedo zigzagando, Giovanni dice che forse vado un po' troppo forte, di sicuro ha ragione, ma ho le mani ed i piedi freddi, devo darmi una scaldata...

Poco prima del quindicesimo km, scrutando tra le gocce d'acqua che cadono dalla visiera del cappello, vedo davanti a me una ragazza con una lunga treccia, mi sembra familiare, la raggiungiamo e le chiedo se è Sara: è lei!! (Almeno un blogtrotters l'ho visto).

Corriamo più o meno insieme fino al ventesimo, qui mi attardo un po' al ristoro e Sara va avanti per la sua strada.

E' da qualche chilometro che andiamo in discesa, ma le gambe non si muovono troppo sciolte, la pioggia ha raffreddato i muscoli, la discesa non mi aiuta e si inizia a sentire un po' di stanchezza: tutto quello che c'è sopra la mezza maratona per me è ancora un mondo da esplorare.



A testa bassa si va avanti e alla fine arrivo: il cronometro ufficiale segna 2h55', il mio orologio si è fermato da un pezzo, mentre traffiavo con le maniche per tenere al caldo le mani, il real time dal sito della TDS è 2h52'.



Doccia calda nella piscina dell'albergo, pranzo veloce con birra e speck, poi siamo già in macchina per tornare a casa.

Esattamente 12 ore dopo la partenza da Cortina, sono a casa mia che mi cucino una bistecca gigante sulla piastra e alla domanda che mi viene fatta "La rifaresti?" rispondo "Si, per lo meno per vedere com'è con il sole..."