lunedì 28 gennaio 2013

E' una noia mortale...


E’ una noia mortale.
Dopo il trail a Colle San Marco non s’è trovato niente da fare che o non fosse in culo al mondo o che non fosse un cross.
Niente di interessante nell’orizzonte podistico da qui a 100 km (solo andata).

Allora penso che potrei approfittarne per variare un po’ i percorsi, allungare un po’, piuttosto che star lì a consumare le scarpe sui marciapiedi della periferia alle 8 di sera.

E invece le domeniche mattine sfumano tra l’indolenza del dormire fino a tardi e lo sforzo del correre nel solito posto, oltretutto arrancando e rimpiangendo le coperte.

La forma ne risente.
Ma nonostante tutto anche quest’anno la visita medica l’ho passata, una mezzoretta, la solita tiritera e alla fine viene fuori pure che sono “un bell’atleta”.
Facile…se prima di me era stato il turno dei giocatori della squadra di subbuteo del Circolo ricreativo degli anziani.

Ora il “bell’atleta” deve trovarsi qualcosa da fare questa domenica o s’ingolfa!

lunedì 14 gennaio 2013

Winter trail Colle San Marco....Viscido!!


Hai presente la sensazione d’avere qualcuno che ti corre dietro, ne senti i rumori, ma voltandoti non vedi nessuno e allora pensi o che è la tua immaginazione o che quel qualcuno è talmente vicino, che ormai ti sta per afferrare?
Hai presente la brutta sensazione di tutti gli incubi che il subincoscio ha sceneggiato per te, quella che vorresti scappare più veloce del vento, ma i piedi restano incollati a terra?
Sai che puoi correre, ma qualcosa ti trattiene..

Ma soprattutto… hai presente lo schiocco con il risucchio della ventosa dello stura-lavandini? Perché quello era il rumore che facevano le mie povere scarpe rosse da trail, ogni volta che si staccavano dal suolo.

Ciaf ciaf ciaf ciaf….ogni passo un calpestio viscido nel fango, splash splash dentro qualche pozzanghera, cronch cronch la neve che scricchiola sotto le suole….
Suoni del Winter Trail di Colle San Marco.

E poi i colori.

Il bianco silenzioso della neve.
Il verde delle conifere.
Il rosso delle rocce.
Il fluo dei runners sparpagliati nei boschi.
Tutta la gamma dei marroni delle foglie delle querce cadute in terra.
Il grigio minaccioso di un cielo clemente.

Tanta fatica, ma niente di inaffrontabile, niente che mi abbia fatto pentire di esserci, a parte un buon numero di “porca t…..” che mi sono scappati davanti a qualche discesa veramente viscida.

2 ore precise per fare non ho ben capito se 14, 15 o 16 km…Da respirare tutto a pieni polmoni…

giovedì 10 gennaio 2013

Winter Trail Colle San Marco

Non andrà bene.
Andrò a pezzi.
Sarà durissima.
Mi lamenterò per tutti quei 14 km.
....e se poi nevica...?

Va be', ormai mi sono iscritta.
Perchè?

...perchè basta dormire la domenica mattina, si torna a gareggiare!

Sperando che sia la prima gare del 2013 e non l'ultima...


giovedì 3 gennaio 2013


L’ultima non è stata la migliore.
L’ultima è stata molto faticosa.
L’ultima non volevo che fosse l’ultima, eppure il 2012 podistico l’ho chiuso con la faticaccia dei 21 km dell’Invernalissima.

Già non era stata una grande idea azzardare l’iscrizione, visto che la forma stava prendendo la china discendente del letargo invernale.
Poi farsi attaccare il raffreddore del secolo era stato il secondo passo falso.
Presentarsi alla partenza in apnea, con il naso scorticato dai kleenex è stata una conclusione geniale.

Già al primo ristoro avevo esaurito la manica destra: era praticamente impossibile gestire il naso per altri 16 km solo con la manica sinistra….avessi messo almeno i guanti avrei recuperato un po’ di superficie utile.
Ma era una giornata calda, insolitamente calda per l’Invernalissima, tanto che alla fine scarseggerà pure l’acqua…

E se tanto bisognava soffrire, che sia per bene patendo pure a tutta, che per rallentare c’è sempre tempo e poi magari si regge fino alla fine.
Invece, ovviamente eccomi al quindicesimo, bollita come una patata, in mezzo al niente, senza la minima idea di come arrivare alla fine…

Ma siccome non avremo talento, non saremo dei campioni, ma un po’ d’asfalto sotto le suole n’è passato, giusto quel poco che basta per ammettere che l’unica cosa da fare in questi casi è andare a testa bassa, coda tra le gambe senza rimuginare troppo, che tanto prima o posi si arriva (anche se malconci): 1h 56’…

Sinceramente pensavo peggio, per come s’era messa la situazione…

Poi al proposito del “non si può finire l’anno così”, sono seguiti l’inedia delle vacanze, la sontuosità delle mangiate festive e la pigrizia “dell’andrò domani, che tanto ho tempo”.

E il 2012 è finito così….adesso devo decidere come iniziare il 2013….