venerdì 28 maggio 2010

Allora domani si parte per la montagna


…che poi a me la montagna neanche mi piace.
L’unico tentativo di settimana bianca fatto in vita mia si è risolto con quattro giorni (viaggio compreso) di freddo e patimenti: a mio agio come un gatto in un canile.
Ci sono state solo due brevi parentesi felici: a vent’anni in campeggio, d’estate, in dieci in una tenda della protezione civile, rimasta “per caso” in possesso di un ex sfollato del terremoto di Ancona del ’72.
Poi due brevi week end a luglio passati a bere birra e prendere il sole con le chiappe su un triste ghiacciaio perenne un po’ sciolto.

Allora perché tornare alla Cortina-Dobbiaco di nuovo anche quest’anno?

Semplice: la corsa e al birra alla fine della corsa.
L’anno scorso siamo dovuti rimontare veloci in macchina e tornare subito ad Ancona; quest’anno ripartiamo lunedì mattina, potrò pure con calma godermi una bella birra gigante e fredda dopo 30 km?!? O no??

martedì 25 maggio 2010

Fa veramente schifo.


Un retrogusto, neanche troppo celato, di fieno, con un ritorno vagamente dolciastro alla fine della lattina, frizzante come una crema al whysky, scialba come la bottiglia di spumante rimasta aperta e finita di bere il primo di gennaio...
Insomma una scelta affrettata al discount e, a conclusione di una giornata faticosa, mi ritrovo con una pessima birra ANALCOLICA, il cui unico pregio credo sia quello di essere fresca...

La finisco, come tutte le birre che ho iniziato in vita mia...ma mi ci voleva qualcosa di meglio stasera.

Una mezz'ora di corsa stasera, non perchè serva a qualcosa per domenica, ma solo perchè c'è il sole e fa finalmente caldo, ma soprattutto perchè è bene ricordarsi che "Fatti non foste a viver come bruti..."

Peccato per questo schifo di birra...

lunedì 24 maggio 2010

Mezza maratona abbondante



Da bravi perversi e sadici ci siamo rifatti la mezza maratona di Castelfidardo, che in sé non ha niente che non va, a parte il fatto che stranamente capita sempre che sia caldo, che a Giovanni gli inizia la sua solita allergia e che quegli ultimi due chilometri di salita non si sa mai come prenderli: o cerchi di darti una mossa prima, perché tanto poi su si va piano, o cerchi di tenerti un po’ di energie per affrontarla meno peggio, anche se sarà sempre dura.

A tutto questo abbiamo attaccato un’appendice personale di altri 6 km, prima di partire, pensando ai trenta della Cortina-Dobbiaco di domenica prossima.
Poi giusto il tempo di cambiarsi la maglia sudata, bere un sorso d’acqua, attaccare il pettorale e alle 9 precise siamo partiti: ci si rivede alla fine.

Fino al 10 km me la sono cavata come al solito: 53’, conosco il percorso, questa è la parte che preferisco, ci sono lunghi tratti in mezzo ai campi, intorno c’è gente che ha ancora fiato per parlare.
Bevo con calma ad ogni ristoro e ogni anno apprezzo che qui puoi anche essere l’ultimo degli ultimi, quello che se la gioca con l’ambulanza, eppure quando arrivi al ristoro ci sono decine e decine di bicchierini pieni di tè e acqua ad aspettarti.

Al 15° km un brutto pensiero: ma io di chilometri ne ho già fatti. A questo segue un momento di sconforto e di mesta previsione di quanto sarà indigesto tutto quell’asfalto che ancora manca.
Infatti, tra il percorso che non aiuta, le macchine, il sole che picchia in testa, inizio a sentirmi veramente stanca, ma la voglia di arrivare non si trasforma in energia per le gambe.

La salita: quest’anno mi è sembrata più lunga del solito.
Poi finalmente arrivo, recupero a pelle di leone in mezzo al campo, sull’erba tagliata e calda e segno un nuovo record negativo sulla mezza maratona: 2 h 06’…

Ma siamo sicuri che quei 6 km non avremmo potuto farli dopo??
….non credo.

giovedì 20 maggio 2010

Stadi di sofferenza.


Dopo quelle sui 1000 m, ecco il secondo stadio di sofferenza: ripetute sui 2000 m, in un mercoledi svogliato, senza riscaldamneto perchè sono in ritardo, senza un degno recupero perchè Giovanni ogni volta arriva un minuto abbondante prima di me e almeno a partire insieme ci proviamo.

Pensavo peggio, anche se all'ultima, mentre Giovanni la tira al massimo, io come sempre collasso.

E il programmino per la Cortina-Dobbiaco??? La prima settimana non ho perso un colpo, alla grande, ogni casella un centro...poi è arrivata l'anarchia.

Quindi, forse per metterci una pezza, domenica altra mezza maratona: Castelfidardo e con questa si affronta un livello di sofferenza ulteriore.

lunedì 17 maggio 2010

Bilancio settimana 19

Doveva essere una settimana piena di km (che tradotto per me significa arrivare intorno ai 50), invece alla fine sono riuscito a farne appena 28. Per fortuna che non piove anche in piscina, per cui un paio d'ore di nuoto sono riuscito a farle.

Anche ieri, non appena uscito il sole, io e Cristina ci siamo buttati sul tracciato della Conero Running, per fare un lungo oltre i 20km, ma non siamo andati oltre i 21.

Per arrivare al totale di 28 devo metterci anche i km fatti sul tapis-roulant in palestra, dove tentavo di far le ripetute di 2km. All'inizio della terza ripetuta si è "fulminato", davvero! si è spento tutto il display, mentre il nastro procedeva a scatti di pochi centimetri. Un segno chiaro!

lunedì 10 maggio 2010

Quando serve un amico....


Un amico di lunga data, uno di quelli di cui si può dire che lo conosco veramente da trent'anni, uno di quelli che frequento quasi sempre con un bicchiere di birra in mano, uno di quelli che il numero di telefono non ho bisogno di cercarlo in rubrica perchè lo so a memoria.
Ecco, con questo amico, ogni tanto si corre anche insieme, non spesso per la verità.
Sabato pomeriggio, davanti ad un tavolo apparecchiato con birre medie, Campari&vino, prosecchi e simili, mentre si parlava tra amici esce fuori che io e Giovanni avremmo corso la ConeroRunning: a due passi da casa, pianeggiante, insomma un buon modo per iniziare una domenica mattina.

Il sopraccitato amico ha anche casualmente comprato proprio quella mattina un paio di scarpe nuove per correre, quale migliore occasione?
Va bene arruoliamo anche lui, la mattina dopo lo carico in macchina e si va.
Per me è una bella giornata: il mare è una tavola, c’è un po’ di brezza ristoratrice, nemmeno una nuvola, il lungomare di Numana è in fermento, non passa una macchina e tutti aspettano di vedere com’è questa ConeroRunning.

L’amico è privo di qualunque tessera e, credo, di qualunque certificato medico, ovviamente nessuno dei volontari lo vuole iscrivere: dopo un po’ di questua raggiunge un compromesso e rimedia un pettorale non-agonistico.

Alla partenza Giovanni fugge perché ha fretta, io e il podista-suicida corriamo insieme. Il primo tratto del lungomare scorre bene, a parte un piccolo contrattempo al rifornimento, poi si imbocca un lungo rettilineo in mezzo alla campagna che porta diritto sotto la cupola del santuario di Loreto; guardando davanti si vede solo lo sciame dei podisti colorati che hanno completamente invaso la strada.
L’amico è una bomba innescata, ma, purtroppo per lui, la miccia non è lunga abbastanza per 21 km, infatti al dodicesimo arriva il blocco totale delle ginocchia e deve camminare, la situazione non è bella, siamo nel punto più lontano dal traguardo, in mezzo al niente….

Io da brava amica…..tiro diritto, senza voltarmi gli dico di bere ai ristori, punto al traguardo e al pastaparty. Non mi volto nemmeno una volta per vedere se ha ripreso a correre.
D’altra parte anche io ho avuto il mio momento nero: al decimo chilometro una fitta insopportabile al fianco destro, non riuscivo a respirare né tanto meno a correre, mi sono dovuta fermare un po’ a camminare fino al ristoro. E’ possibile che al fegato vengano i crampi??…perché la sensazione è quella.
Improvviso come era arrivato, dopo alcuni minuti il dolore se n’è andato e sono tornata a correre più o meno come prima.

Arrivo in 1h56'45'' (stop compreso).

L'amico arriverà molto dopo e parecchio provato: io non l'ho nemmeno aspettato all'arrivo, ero a mangiare un ottimo piatto di ciavattoni al pesce....credo che andrò all'inferno.

giovedì 6 maggio 2010

Toni di grigio....

Un pomeriggio allagato, pare che non ci sia più nessuna speranza. L'idea era, seguendo una frettolosa tabella inventata da Giovanni per lui, di vedersi al campo di atletica per le solite indigeste ripetute.

Ad intervalli di 15 minuti il tempo cambia di continuo: sole cocente, cielo apocalittico, ghiaccio distruttore (macchina salvata per un pelo), di nuovo sole, poi un muro d'acqua....

La borsa attende istruzioni e io guardo dalla finestra dell'ufficio: fino alle 18 il tempo può fare quello che vuole, tanto devo lavorare.
Poi arriva il momento di decidere cosa fare: cielo pesante, con innesti di sole...forse regge...allora si va.

Arriva un sms: "Sono incastrato al lavoro".
Vado da sola ed ovviamente è anarchia assoluta: un po' corro nell'anello esterno cercando di capire quanto è lungo, nel dubbio faccio due giri e mezzo, poi incontro Franco, Atletica Falconara, reduce dalla ColleMarathon, temporeggio correndo con lui.
Poi lui si ferma, io mi invento altre tre ripetute, di cui due negli anelli interni, dove ho qualche riferimento più preciso, poi, con leggerezza me ne vado sotto la doccia, perché ricomincia a piovere.

Per la ConeroRunning di domenica avevo un bel progetto: correre e finirla, cercando di non soffrire troppo e poi relax totale in spiaggia. Addirittura speravo in un tuffo appena passata la linea del traguardo, che tanto il mare è lì a pochi metri...
Temo che i programmi debbano essere un po' rivisti....

lunedì 3 maggio 2010

Chiaravalle...fatta. Ora ConeroRunning

Primo maggio: un sole meraviglioso, un gran caldo, una giornata perfetta per correre 10 km quasi tutti in campagna.
La corsa organizzata dall’Avis di Chiaravalle ha solo due momenti critici: la partenza e il ritiro del salame alla fine; alla partenza perché si inciampa tra gli ottoni della banda che da lo start, tra le signore della passeggiata di quattro chilometri che partono con passo spedito e sbracciando in gruppi compatti di tre-quattro.
Poi le stesse signore te le ritrovi, feroci, in coda, per prendere il salame del premio di partecipazione.

Nel mezzo c’è il piacere di correre tra i campi e su strade bianche che riflettono tutta la luce della giornata.

Io con le mie nuove e scarpe scintillanti siamo partite un po’ veloci, forti di sei misere ripetute fatte qualche giorno prima a 4’40’’/km, poi, poco dopo la metà il fegato ha cominciato a dare segni di insofferenza e abbiamo dovuto rallentare.
All’arrivo rivedo sul crono lo stesso tempo dell’edizione precedente: 52’…a modo mio sono una garanzia!!

Ora attendo la ConeroRunning di domenica ed il secondo tentativo di bagno al mare: sabato sono riuscita a mettere in acqua solo un piede…