Da bravi perversi e sadici ci siamo rifatti la mezza maratona di Castelfidardo, che in sé non ha niente che non va, a parte il fatto che stranamente capita sempre che sia caldo, che a Giovanni gli inizia la sua solita allergia e che quegli ultimi due chilometri di salita non si sa mai come prenderli: o cerchi di darti una mossa prima, perché tanto poi su si va piano, o cerchi di tenerti un po’ di energie per affrontarla meno peggio, anche se sarà sempre dura.
A tutto questo abbiamo attaccato un’appendice personale di altri 6 km, prima di partire, pensando ai trenta della Cortina-Dobbiaco di domenica prossima.
Poi giusto il tempo di cambiarsi la maglia sudata, bere un sorso d’acqua, attaccare il pettorale e alle 9 precise siamo partiti: ci si rivede alla fine.
Fino al 10 km me la sono cavata come al solito: 53’, conosco il percorso, questa è la parte che preferisco, ci sono lunghi tratti in mezzo ai campi, intorno c’è gente che ha ancora fiato per parlare.
Bevo con calma ad ogni ristoro e ogni anno apprezzo che qui puoi anche essere l’ultimo degli ultimi, quello che se la gioca con l’ambulanza, eppure quando arrivi al ristoro ci sono decine e decine di bicchierini pieni di tè e acqua ad aspettarti.
Al 15° km un brutto pensiero: ma io di chilometri ne ho già fatti. A questo segue un momento di sconforto e di mesta previsione di quanto sarà indigesto tutto quell’asfalto che ancora manca.
Infatti, tra il percorso che non aiuta, le macchine, il sole che picchia in testa, inizio a sentirmi veramente stanca, ma la voglia di arrivare non si trasforma in energia per le gambe.
La salita: quest’anno mi è sembrata più lunga del solito.
Poi finalmente arrivo, recupero a pelle di leone in mezzo al campo, sull’erba tagliata e calda e segno un nuovo record negativo sulla mezza maratona: 2 h 06’…
Ma siamo sicuri che quei 6 km non avremmo potuto farli dopo??
….non credo.
A tutto questo abbiamo attaccato un’appendice personale di altri 6 km, prima di partire, pensando ai trenta della Cortina-Dobbiaco di domenica prossima.
Poi giusto il tempo di cambiarsi la maglia sudata, bere un sorso d’acqua, attaccare il pettorale e alle 9 precise siamo partiti: ci si rivede alla fine.
Fino al 10 km me la sono cavata come al solito: 53’, conosco il percorso, questa è la parte che preferisco, ci sono lunghi tratti in mezzo ai campi, intorno c’è gente che ha ancora fiato per parlare.
Bevo con calma ad ogni ristoro e ogni anno apprezzo che qui puoi anche essere l’ultimo degli ultimi, quello che se la gioca con l’ambulanza, eppure quando arrivi al ristoro ci sono decine e decine di bicchierini pieni di tè e acqua ad aspettarti.
Al 15° km un brutto pensiero: ma io di chilometri ne ho già fatti. A questo segue un momento di sconforto e di mesta previsione di quanto sarà indigesto tutto quell’asfalto che ancora manca.
Infatti, tra il percorso che non aiuta, le macchine, il sole che picchia in testa, inizio a sentirmi veramente stanca, ma la voglia di arrivare non si trasforma in energia per le gambe.
La salita: quest’anno mi è sembrata più lunga del solito.
Poi finalmente arrivo, recupero a pelle di leone in mezzo al campo, sull’erba tagliata e calda e segno un nuovo record negativo sulla mezza maratona: 2 h 06’…
Ma siamo sicuri che quei 6 km non avremmo potuto farli dopo??
….non credo.
3 commenti:
Ci vediamo Domenica in quel della Cortina-Dobbiaco, mi raccomando non forzare troppo questa settimana :-)
Ciao Nick
caldo o salita troppo dura ??
@Nick il mio motto è: "Nema problema...polaco polaco". Verso le 3 ore butta un occhio al traguardo...forse arrivo io.
@Nino: nessuna delle due, gambe stanche.
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