lunedì 24 giugno 2013

Poche ambizioni

Secondo trofeo Massimo Galeazzi a Posatora: l'evoluzione di quella che era la corsa dello IOM.

Poche ambizioni, trattasi di corsetta non competitiva, corsa un po' per beneficenza e un po' per tradizione.
Ma non sottovalutatela, di pianura ce n'è poca e nessuno ci sta a stare dietro.
Non c'è classifica, ma ognuno conta i suoi sorpassi e si fa la sua classifica personale.
Mentre s'incrociano quelli che già hanno fatto il giro di boa, la classifica si fa complessa: somme e sottrazioni, per capire se c'è più gente davanti d'andare a prendere o più dietro da cui scappare.

E' una corsa chiacchierata, per chi ha fiato da togliere alle gambe sprecandolo nei pettegolezzi, che tanto dopo i primi tre non importa quando arrivi.

E' una corsa talmente vicino a casa, che il programma è semplice e scontato: si arriva in ciabatte, si parte a capofitto in discesa, si scoraggiano gli avversari annunciando l'arrivo di salite epiche, si rifiata ai ristori, si boccheggia in salita.... si arriva in affanno e sudati come si deve.

58 minuti di corsa, poi si recupera e si stempera la fatica al mare.

martedì 18 giugno 2013

Fossombrone 9 maggio, Podistica del Metauro, mi ricordavo una gara lungo il fiume, niente di impegnativo.
Mi ricordavo una partenza dal centro, nella piazza.
Ma forse le cose sono cambiate, la piazza è vuota, allora mi rivolgo al sacro totem che appare in fondo ad un bel viale alberato.
Perchè da che mondo è mondo, da quando la corsa è stata inventata, il gonfiabile rosso con lo striscione dell'Avis vuol dire "gara podistica".... e per un pelo non mi ritrovo iscritta al torneo di minibasket.
Bambini in canotta, alti poco più delle mie ginocchia mi guardano storto...scusate questo non è il mio sport.

Quando trovo il posto giusto, ignoro le voci che parlano di granpremio della montagna, del santuario e della croce da raggiungere, all'amico "podista occasionale" dico di non preoccuparsi, che al massimo saranno duecento metri di salita...

E così ci ritrovammo a salire per tre chilometri di salita, lungo infiniti tornanti, contando ogni tabernacolo della Via Crucis e chiedendoci se fosse meglio correre o camminare, invocando la discesa, sperando che non fosse ripida come la salita.

E così si scoprì che a Fossombrone di gare ne fanno due: una a luglio (quella che mi ricordavo di aver fatto) e questa a maggio.
Peccato averlo scoperto così, appesa alla salita, con i polmoni in affanno e le gambe che bruciavano per la fatica.
Ora si tratta di aspettare e vedere se quella di luglio me la ricordo bene, o se mi aspetta un'altra faticaccia.

Nel frattempo i giorni sono passati, è arrivato un weekend in cui di correre non ne ho voluto sentir parlare, indecisa tra due possibilità, ho deciso per la terza: mare relax e panza all'aria.

Domenica gara poco impegnativa vicino a casa...che poi scappo di nuovo in spiaggia.

giovedì 6 giugno 2013

Fotogenia

Diciamo che sono 6 anni che corro.
Diciamo pure che la faccia è quella che è e ormai non si cambia.
Diciamo che per lo più sono foto scattate al volo.

Però com'è possibile che in tutti questi anni non c'è scappata mai una posa decente? Uno sguardo vagamente intelligente, un gesto atletico, non pretendo armonioso, ma almeno guardabile.

Invece niente.

Se va bene ho sempre gli occhi chiusi.
Se va male ho l'occhio annacquato, la bocca distorta, il collo incassato, le braccia buttate a caso.
Eppure potrei tovarlo il tempo per un sorriso, viste la velocità a cui vado.

Invece niente. Sei anni di corse, sei anni di foto una più brutta dell'altra.

Domenica scorsa altri 12 km alla Starcassero, 1h e 5' abbondanti: un netto peggioramento e un vago senso di vomito all'arrivo..