martedì 29 giugno 2010

Corse, cose varie e fine settimana...

Ricevaimo e molto volentieri "forwardiamo" un po' di cose che si potrebbero fare questo fine settimana...in rigoroso ordine cronologico.












lunedì 28 giugno 2010

Solo una giornata storta...

Quelle giornate storte…che iniziano storte e non si raddrizzano, da cui non può venire niente di buono, quelle che devono solo passare senza prendersela troppo.
Il bancomat non voleva dare i soldi a Giovanni, la colonnina del casello dell’A14 non voleva darmi il biglietto per il pedaggio, il giudice Fidal non voleva dare i pettorali a tutti quelli che si iscrivevano prima della partenza, ma non ho capito perché (ma almeno questa rogna io e Giovanni l’abbiamo evitata perché avevo mandato un fax per anticipare l’iscrizione), siamo arrivati 10 minuti dopo che avevano chiuso la strada dove volevamo parcheggiare, allo start non so cosa ho combinato con l’orologio e al sesto km mi sono accorta che era partita una specie di conto alla rovescia per cui l’ho fermato, sono partita troppo forte perché ero troppo dietro e l’ho pagata tutta.

Le gambe erano pesanti, la testa era stanca, sentivo le guance in fiamme e il resto del corpo freddo, non trovavo conforto nella discesa, né nell’acqua ai ristori, né nel conoscere il percorso, né tanto meno nei compagni di corsa…

All’arrivo non ho chiesto il tempo a nessuno, ho saltato il ristoro, ho trovato Giovanni per andare in macchina a cambiarmi e per tornare su per godermi le premiazioni degli altri mangiando piadina e bevendo birra..

Perché, anche se ho avuto una serata storta, la Caccia alla rana è comunque una gara bellissima e le serate no prima o poi capitano, ma passano.
Guardiamo oltre, alla prossima…

venerdì 25 giugno 2010

30° Caccia alla rana

Ma dopo trenta edizioni di caccia....quante rane vuoi che siano rimaste a Barchi?
Sabato sera allora, come al solito, ci si vede al cimitero nel tardo pomeriggio, dopo aver riposato e meditato al mare sulla strategia di gara.

Giovanni come al solito arriverà rosso-gamberetto, dopo una mattinata sotto il sole e su una sdraio; io avrò già sgranchito le gambe e sudato sulla salita della spiaggia di Mezzavalle.
Si guida fino a Barchi, si cazzeggia in giro, si saluta un po' di gente, ci si prepara con calma, si guardano le gare dei bambini....ecc...e la serata finisce con una birra e una piadina!

Nel mezzo ovviamente la corsa...ma quella non so come andrà...

martedì 22 giugno 2010

Confesso...non è stato merito mio...ma non ne ho colpa..

Eppure un po’ me ne vergogno, ma con lo stesso spirito e la stessa onestà con cui ho confessato di averci anche messo due ore a portare a casa una mezzamaratona strapiatta, dirò con semplicità come è andata la corsa di domenica.

Sono arrivata quarta…
…ma c’erano solo sette donne..
Il tempo impegato è lo stesso dell’anno scorso (2h 10’)…
…ma quest’anno non pioveva, anche se c’era un gran vento.
Non ho fatto grandi sorpassi…
…anzi ho perso la terza posizione più o meno al sesto km senza far niente per riacciuffarla.
…ma ho difeso la quarta posizione, controllando una tipa che si avvicinava in discesa, allontandola per sempre all’ultimo km che, purtoppo per lei, era in salita.
Ho camminato in discesa…
…ma ho corso quasi tutte le salite (a parte quelle troppo verticali).
Mi sono scansata per far passare quelli dietro che scalpitavano..
..sono affondata nell’erba alta fuori dal sentiero per sorpassare.
Ho aspettato ad ogni ristoro per finire il mio bicchiere d’acqua e buttarlo nel cassonetto.

Sono arrivata contenta e che mi portavo a casa la coppa con un pezzo di guanciale, l’ho saputo mentre cercavo di vedere il fondo del piatto di riso gigante che stentavo a finire…ci voleva un altro bicchiere di vino.

La corsa è meravigliosa: si corre su prati pieni di fiori, su stradoni ciotolosi, lungo stretti sentieri che cingono la montagna in bilico sullo strapiombo sotto cui si apre la piana di Castelluccio (quella delle lenticchie), su tappeti di foglie stesi sotto gallerie di alberi, si passa di fianco a greggi di pecore e arcigni cani pastore.

In mezzo al vento, ai panorami che si aprono appena si guadagna la fine di una salita, nella solitudine del respiro affannato della corsa…ti aspetti che ti compaia la Sibilla che abita da secoli questi posti…

domenica 20 giugno 2010

AH...come lo fa l'alpino..

...il risotto con i fagioli, le salsicce e il vino...

martedì 15 giugno 2010

..e adesso un po' di trail..



L’intenzione c’è, la voglia pure, i compagni di viaggio forse, le gambe non pervenute….ma cercheremo di far pace con le montagne, correndo per come sarà possibile da Rifugio a Rifugio sul Monte Vettore..

Alpini…contate pure me per il pranzo!!

giovedì 10 giugno 2010

Stracassero 2010





Erano solo 12 km, ma molto carini e ben fatti, un’organizzazione molto cheap&friendly, in cambio di 3 miseri euro abbiamo avuto tutto e di più: iscrizione online, un servizio navetta gentilissimo, anche solo per fare un chilometro dal parcheggio alla zona partenza, volendo credo che avremmo potuto anche usare gli spogliatoi del campo da calcio, ristori abbondanti lungo il percorso, più uno finale in cui ho mangiato anche io perché c’erano tanta frutta e molti panini con la mortadella (non mi piacciono le cose dolci tipo pane e Nutella o marmellata), un bel barattolone di miele per tutti gli iscritti che ho regalato, un servizio fotografico nonostante la mia assoluta mancanza di fotogenia....

Un bel percorso, libero dal traffico, ogni incrocio presidiato da volontari o carabinieri, in mezzo alle colline, con un bel sole a scaldare la faccia…dopo l’umidità della Cortina-Dobbiaco era quello che ci voleva per asciugare per bene le scarpe.

Peccato che io fossi convinta che Castelraimondo, dove appunto si correva la Stracassero, fosse talmente a sud, da fare una trentina di km di autostrada, più altrettanti di tornanti, totalmente inutili.
Ma non contenta di aver sballotato Giovanni per tutto questo tempo in più in macchina, l'ho fatto stare per più di un'ora in piedi sotto il sole, in mezzo alla piazza del paese, con il suo barattolo di miele in mano che lentamente è diventato liquido, a "godersi" tutto il lunghissimo rituale delle premiazioni: prima tutte le classi della scuola dell'obbligo di Castelraimondo, poi tutte le società più numerose, poi le prime cinque donne, poi i primi cinque uomini, con relativa intervista, poi tutte le categorie a partire da quelle maschili....

Tutto questo perchè alla fine avevo rimediato l'ultimo posto disponibile per salire sul palco ed essere premiata nella mia categoria, nonostante che per fare 12 km abbia impiegato 1h 01'53''.
Insomma sono la solita esibizionista...



martedì 1 giugno 2010

Le mie scarpe non saranno più come prima


Pioveva quando siamo arrivati a Dobbiaco.

Pioveva mentre non trovavamo l’albergo, pur avendoci parcheggiato davanti.

Pioveva metre mi bevevo la prima birra, dopo aver ritirato il pettorale.

Pioveva quando alle tre di notte mi sono svegliata per fare pipì e ho guardato fuori dalla finestra.

Pioveva…

Quindi perché non sarebbe dovuto piovere per tutti i trenta chilometri della gara??


E così è andata: trenta chilometri di pozzanghere e fango, con la visiera del cappello che gocciolava ad ogni passo, con le mie povere, stupende, Mizuno turchesi imbrattate e sfigurate dallo sporco.

Sono partita convinta delle maniche corte e degli shorts: se devo prendere tre ore d'acqua meno cose ho addosso e meglio sto.
La partenza quest'anno è molto lenta, più dell'anno scorso, impossibile passare e andare con il proprio passo, se, come noi, sei materiale da terza gabbia, ci sono quasi 3600 persone e non si fa fatica a crederlo, visto che il sentiero è sempre pieno.
Il terreno, dove non c'è la pietraia, è impastato per bene, sembra di correre sulla colla, cerco di non cadere nelle pozzanghere, ma dopo un po' di chilometri ci rinuncio e fisso le mie povere scarpe sporche.

Arriva la discesa, ho perso per strada tutti i compagni di corsa: troppo traffico, ognuno deve cavarsela come meglio può. Ricordo perfettamente la brutta sensazione delle gambe dure e in sciopero dell'anno scorso, ora sono nello stesso punto ma mi sembra che le cose vadano meglio, lo vedo dai sorpassi, inizio a visualizzare la strada che mi manca.

Al penultimo chilometro un timido raggio di sole, poi gli ultimi metri e gocciolando da tutte le parti arrivo: 2 h 54' 52'' e, siccome mi sento che sono stata brava, per premio tre birre medie: una per ogni 10 chilometri.