Quelle giornate storte…che iniziano storte e non si raddrizzano, da cui non può venire niente di buono, quelle che devono solo passare senza prendersela troppo.
Il bancomat non voleva dare i soldi a Giovanni, la colonnina del casello dell’A14 non voleva darmi il biglietto per il pedaggio, il giudice Fidal non voleva dare i pettorali a tutti quelli che si iscrivevano prima della partenza, ma non ho capito perché (ma almeno questa rogna io e Giovanni l’abbiamo evitata perché avevo mandato un fax per anticipare l’iscrizione), siamo arrivati 10 minuti dopo che avevano chiuso la strada dove volevamo parcheggiare, allo start non so cosa ho combinato con l’orologio e al sesto km mi sono accorta che era partita una specie di conto alla rovescia per cui l’ho fermato, sono partita troppo forte perché ero troppo dietro e l’ho pagata tutta.
Le gambe erano pesanti, la testa era stanca, sentivo le guance in fiamme e il resto del corpo freddo, non trovavo conforto nella discesa, né nell’acqua ai ristori, né nel conoscere il percorso, né tanto meno nei compagni di corsa…
All’arrivo non ho chiesto il tempo a nessuno, ho saltato il ristoro, ho trovato Giovanni per andare in macchina a cambiarmi e per tornare su per godermi le premiazioni degli altri mangiando piadina e bevendo birra..
Perché, anche se ho avuto una serata storta, la Caccia alla rana è comunque una gara bellissima e le serate no prima o poi capitano, ma passano.
Guardiamo oltre, alla prossima…
lunedì 28 giugno 2010
Solo una giornata storta...
Pubblicato da Cristina alle 13:19
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