domenica 29 novembre 2009

Oggi



E’ mattina.
Arance e caffè per colazione.
Pantaloni al ginocchio e maniche lunghe.
La ciotola delle micie va riempita prima che scoppi una rivolta felina.
Sono in ritardo scandaloso.
Scusa scusa scusa…..ma è domenica non ci devono essere orari.
Respira, guarda il cielo ed il mare, guarda Monte Conero…spesso andiamo a correre lontano, ma non oggi.
Guarda quante pantegane spalmate sull’asfalto.
E’ tutta salita…..
Dai che il ritorno è più facile.
Difficile da credere ma le ginocchia sudano…
1h20’…niente di più.

....e domani piova pure!

mercoledì 25 novembre 2009

Rebus pittografico a schema libero



....ad libitum...

domenica 15 novembre 2009

Di ritorno dall'Abruzzo


I risultati sono, di solito, proporzionati alla continuità e questa, a sua volta, viene solo con l’allenamento.
Per allenamento non intendo niente di programmato e scientifico, ma il semplice correre di frequente.
Se invece si corre una volta a settimana e se si decide di fare comunque delle gare di domenica, considerandole semplicemente un modo divertente per correre in compagnia, allora può capitare che una volta ti fai 16 km in 1h21 e un’altra volta ne fai 15 (con molto meno dislivello) in 1h25.

Oggi è andata proprio così: una gran fatica! Da non trascinarsi, nemmeno in discesa.

La gara a Controguerra è da fare: più di 1100 competitivi e tra questi gente tipo Calcaterra, Caimmi e compagnia bella, bellissimo il percorso ed il panorama con le colline, il mare e le montagne innevate, un ristoro finale che sembrava un pranzo di matrimonio…

In mezzo a tutto questo Giovanni ed io corriamo a gomito a gomito piano piano, beviamo e camminiamo ad ogni ristoro.
Già prima di partire Giovanni ha una faccia che è tutta un programma: nausea, quindi sarà una lunga corsa verso l’arrivo.
Al secondo chilometro inizia una breve salita e, dalle retrovie, vediamo il fiume di gente che corre davanti e non ho la minima idea di quanti siano dietro.

La prima metà del percorso è più veloce della seconda, ma già qui il freno a mano è tirato e non se ne parla di andare più forte, quindi caro Giovanni mettiamoci il cuore in pace: oggi va così!
Lui conta i km che mancano, io cerco di non starlo a sentire perché è una cosa che non sopporto.

Ultima salita e arriva anche il traguardo, doccia, premiazioni e applausi, ce la prendiamo con tutta la calma del mondo e sempre piano, così come abbiamo corso, ce ne torniamo a casa.

giovedì 12 novembre 2009

13° Corsa di San Martino

...e dopo la Romagna facciamoci anche l'Abruzzo!

Siamo iscritti, però, per correre Giovanni dovrà farsi barba e ceretta, perchè mandando i suoi dati mi è sfuggito lo spunto sulla F, quindi gli do il benvenuto nella categoria FM 35!

Se vi piacciono le stangone alte più di 1 metro e 80....

Ciambabiscotti


Partita per fare dei biscotti, al bivio per decidere se trasformare l'impasto in una ciambella tentenno e ora mi ritrovo con questi cosi in forno....
Mentre loro diventano qualcosa, mi ricordo che in realtà quello che mi piace è preparare ed impastare....i dolci non li mangio.

lunedì 9 novembre 2009

Dimmi chi corre accanto a me...

Andiamo a correre in centro dopo tanto tempo stasera, la rotta la fa Giovanni. Io seguo e mi adeguo, anche quando decide di arrampicarsi fino al duomo e ad ogni tornante ti sembra di essere arrivato, invece ce n’è sempre almeno un altro.
Dall’alto si vedono i ponti dei traghetti, pronti per partire.
Inizia a piovere e riprendiamo la via di casa.

E poi dal niente sbuca lui, corre, all’inizio, sentendolo alle spalle, sembra qualcuno che non vuole perdere l’autobus, ma poi si affianca e vedo che non è un semplice passante.
E’ vestito di tutto punto, sembra molto giovane, mi sorpassa e si affianca a Giovanni, mi chiedo se si accorgerà che non sono io.
Me ne sto dietro e aspetto che lui, l’altro, ci sorpassi del tutto, infondo si è presentano con un certo piglio, sembrava uno che va veloce; invece non lo fa.
Allora mi rifaccio sotto: su questo marciapiede c’è posto anche per me e poi ho lasciato a metà un discorso.

È come un’onda: faccio un passo e lui è davanti, ne faccio un altro e va a finire dietro.
Non proferisce parola, né ha reagito al gesto di saluto/benvenuto, l’unica cosa che fa è guardare in continuazione il crono.
Questo tira e molla dura per tutto il lungomare..poi lo perdiamo, attraversiamo la strada per ripararci sotto gli archi, lui non lo fa e all’improvviso, così com’era comparso, sparisce.

Concludiamo unanimi: inquietante.

Dopo 50 minuti ci fermiamo anche noi: fine del trail urbano.
Chissà dov’è finito l’altro….?

giovedì 5 novembre 2009

Scure nubi filosofiche


Periodo strano: un giorno le cose vanno bene e un giorno male.
Una domenica ti senti al top, poi arrivano due giorni di pioggia infinita e al terzo, quando esci e pensi che tutto dovrebbe essere facile e leggero, ti ritrovi a ciabattare con un paio di scarpe che non ti ricordavi così pesanti.
10 km da finire per forza perché a casa ci devi tornare.

Prendiamo le cose come vengono? Con leggerezza?

Ma poi in quella famosa “insostenibile leggerezza dell’essere” non c’è niente di leggero: convinti che ciò che capita una volta sola non ha importanza, perché è solo un episodio, quando pensiamo che noi stessi siamo “episodi” , ci cade addosso un macigno: inutile prepararci, perchè le cose, in modo casuale, si combinano per accadere, ma solo allora sono straordinarie proprio perché irripetibili.

“L’uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato.” M.K. (1984)

"Per esempio è un periodo che il pane mi si lievita benissimo....boh!"
C.B. (2009)

lunedì 2 novembre 2009

34° Giro dei gessi

Domenica si poteva andare a Smirra a correre quei soliti 10 km e mangiare la polenta al tartufo e vinbrulè, ma, i nostri motti sono “Non progammare” ed “Essere pronti al tutto e al niente” , quindi alle ore 20 di sabato sera, mentre pasteggio con una birra “rossa ma tendenzialmente amarognola fatta anche con farina di castagne”, parte un messaggio con destinazione Giovanni.

Questo il testo: “Sono a cena con due balordi, domani vado a correre a Cesena”
Risposta: “A che ora ci si vede?”
Il laconico appuntamento: “7”

Andiamo al 34° Giro dei gessi a Cesena: 15, 7 km, partenza dall’ippodromo di Cesena, terza trasferta fuori dalla regione per il 2009.

Appena arrivati, dopo 150 km di autostrada e di nausea per Giovanni, butto l’occhio in giro perché so che c’è anche il Mitico, lo scorgo, ci salutiamo e conosco anche Mercurio.
Tra l’iscriversi, cambiarsi e fare la coda al bagno, arriva l’ora di partire e ci facciamo spuntare.
Poco dopo si parte, ma le prime sensazioni, per me, non sono buone e sento le gambe molto rigide, ho freddo ai piedi e faccio fatica a stare dietro a Giovanni, anche se i ritmi sono ancora lenti.
Poco dopo, per fortuna arriva la prima salita, tutti vanno pianissimo, metto le ridotte e scalo i tornanti, le gambe si scaldano un po’ alla volta.
Ora bisogna vedere come mi sento appena la strada spiana un po’…..mmmhmm: si muovono meglio di quando sono partite.
Si sale e si scende, alla fine le salite impegnative sono due, ma non troppo lunghe, sono gestibili e mi servono anche per fare qualche sorpasso.

Alla fine dell’ultima salita inizia una lunga discesa, dove, a differenza del solito, le gambe vanno giù abbastanza sciolte, sbuchiamo in centro, le gambe ancora vanno e quindi vado anche io.
Ultimi tre chilometri vicino al fiume: punto due tipe poco davanti e riesco a passargli davanti , una curva a sinistra e si sente un forte odore di stalla….mi sa che manca poco all’ippodromo e all’arrivo.
Infatti eccolo: 1h21’37’’ e sono contenta.
Uscendo dall’ippodromo, con la marmellata in braccio, ci scappano quattro chiacchiere più rilassate con il Mitico e Mercurio, più una doverosa foto.

Consiglio per i podisti maschietti: se dovete attaccare bottone con la donzella al vostro fianco…non fatelo in salita, perché con il fiatone non si capisce quello che dite!