mercoledì 26 ottobre 2011

Filottrano. Trofero Extra

Ma non sarà il caso di dire qualcosa sulla gara di Filottrano, prima di partire per il trail del monte Conero?
Allora dirò che sono stati 14 km soddisfacenti, ondulati, iniziati sotto l’arco di pietra delle mura di cinta, con giro panoramico intorno al paese per prendere la rincorsa e filare fino alla collina davanti (frazione Cantalupo).
Si incrociano i super mega top runner che già stanno tornando indietro e non sembrano nemmeno toccare per terra.
Giro intorno alla frazione e via, si prende la strada per tornare a Filottrano, bevendo a tutti i ristori, chiacchierando, fermandosi anche perché una scarpa si è slacciata.
Ecco che davanti mi si para l’ultima salita, quella che entra in paese, arrancando un po’ tengo duro, perché dietro sento il rumore delle scarpe di qualcuno o qualcuna che mi insegue.

Eccomi 1 h 11’ scarsi, sono contenta, mi approprio con un po’ di fatica del premio per il terzo posto della mia categoria ed inizio a pensare a come fare per finire degnamente i 23 km con 1200 metri di dislivello del Conero…
….ancora non ho trovato una risposta e si accettano suggerimenti.
P.S. speriamo che non piova e si accettano consigli…

venerdì 21 ottobre 2011

Aspetto il I Conero Trail e sto al caldo

Si avvicina il giorno della I Conero Trail ed il livello di concentrazione è tale che fino a domenica scorsa ero convinta che la gara fosse questo fine settimana e non il prossimo.
La preparazione è uguale alla concentrazione.

Tirato un sospiro di sollievo lunedi riposo, perché, compiaciuta della terza mezzamaratona consecutiva, mi lascio coccolare dalla stanchezza.
Martedì m’infilo le scarpe di nuovo perché so che sta arrivando la pioggia e i pochi giorni disponibili non vanno sprecati: meglio una corsa in più che una in meno.
Mercoledi inizio le ricerche per qualcosa da correre domenica e alla fine ripiego su un 14 km a Filottrano, non avendo trovato niente di più lungo e vicino casa.
Giovedì Giovanni è colpito da peste o qualcosa di simile, non ho mai visto uno spilungone di più 180 cm ridotto così male. Speriamo che la chimica faccia un miracolo o non credo che lo vedremo sul Conero.
Oggi venerdi, di nuovo pioggia e freddo…

Intanto il Conero ha il cappello e questo non è un bel segnale..

martedì 18 ottobre 2011

Abbiamo provato anche la CorriGubbio..


Gubbio domenica mattina, parcheggio di un qualunque centro commerciale, ore 7:40.







Una manciata di scout in gonnapantalone di velluto a coste larghe, di poco sopra le ginocchia, radunati per andare a fare le loro cose.
Una comitiva di pensionati che sciamano intorno a due autobus, indecisi sul salire perché anche a settant’anni si ha il diritto di scegliersi il proprio vicino di posto sul pullman della gita.

E poi Cristina e Giovanni: a cento km da casa, curvi sotto il vento e l’aria molto frizzante, in attesa di capire se hanno sbagliato posto, giorno ed orario, perché li dovrebbe esserci la partenza della CorriGubbio.
Siamo in anticipo scandaloso, assonnati ed infreddoliti, senza un bar aperto nelle vicinanze dove trovare un po’ di tepore e l’ennesimo caffè.
Quando il parcheggio si è svuotato degli eredi di Baden Pawell e degli amici di Nonno Libero, sotto i piedi ci spuntano un timido tappeto rosso e due transenne, quindi forse siamo nel posto giusto, peccato che potevamo risparmiarci la sveglia alle 6.

Anche se siamo lontano da casa, qualcuno dell’Atletica Falconara lo trovi sempre. Quindi si ricompone la fortunata coppia della Vallesinamarthon: Cristina (in completo azzurro-Angelini) e Franco (in canotta vinaccia-Falconara), si affianca un Giovanni all’arrembaggio dei 21 km.
Ho deciso per un abbigliamento spregiudicato: solo la canottiera e fa un freddo infernale, se corro riesco a gestirlo, ma mentre aspetto che ci diano il via m’incuneo tra i podisti, scegliendo quelli più grossi e massicci, perché ti riparano dal vento e magari emanano un po’ di calore, non solo olezzo di sudore e creme riscaldanti.

Partenza allegra, dopo un primo km lento per sbrogliare la matassa dello start: Giovanni ad un certo punto sentenzia: 4’45’’/km. Bisogna rallentare assolutamente altrimenti il botto è assicurato.
Ecco allora un confortante, ma onorevole 5’10’’/km, lo stesso passo di Jesi.
Anche la gara sembra la stessa: stessa giornata di sole, stesso percorso extraurbano di campagna vagamente pianeggiante, stesso vento bastardo e contrario.
E come a Jesi leggero cedimento negli ultimi due km.
Fermo il tempo ad 1h 50’26’’: tempro il fisico sotto la doccia gelata, scappo verso casa dove mi aspetta un piatto bollente di cappelletti in brodo per evitare la polmonite.

E dopo la terza domenica di fila a fare mezzemaratone, devo trovare qualcosa di adeguato per domenica prossima, perché…perché c’è un motivo…

martedì 11 ottobre 2011

Il sig. G.B.

Il sig. G.B. dell’Atletica Falconara è corridore “esperto”, se non altro perché è stato immatricolato nel 1941 (mi pare).
Consumato Don Giovanni, non trascura di abbracciare e baciare castamente sulla mano, le signore podiste che ormai lo accolgono sempre con un gran sorriso.

Di solito parte dalle retrovie, ma non per questo resta ultimo: spesso lo senti annunciarsi da dietro che, con passo svelto, imposta il sorpasso. Con falcata breve ma fitta più volte mi ha sorpassato, tirando dritto come un treno.

Domenica scorsa a Jesi non lo ha nemmeno fermato il tappeto che gli ha fatto lo sgambetto, facendolo finire a gambe all’aria a pochi metri dal traguardo.
Gli organizzatori della corsa avevano previsto un’unica categoria dai sessanta in poi, quindi il sig. G.B. alla partenza era un po’ sfiduciato, perché le possibilità di correre per ottenere un piazzamento erano scarse.

Nel caos della partenza siamo vicini, ma poi lo perdo di vista quasi subito: non so se è davanti o dietro.

Lo rivedo alla fine, quando arriva e mi racconta della caduta, è contento: ci ha impiegato 1h 53’ più o meno.
Se il tempo non gli è bastato per un piazzamento nella sua categoria, ci ha pensato la sua “esperienza”: eccolo quindi sul palco, premiato e sbaciucchiato da una squadra di giovani donne, che ancora dovevano tornare a dormire di sicuro dopo un sabba …
L’ho visto scosso a scendere le scale, pensavo che il cuore sopravvissuto a tanti km, non avrebbe retto l’impatto con tanta F…..ama.
Di sicuro non sopravvivrà il suo matrimonio, non appena la moglie vedrà le foto, che sto giusto ora inviando ad alcuni compagni del suo gruppo.

Io per questa domenica sono arrivata davanti al sig. G.B. e sono molto orgogliosa della perfetta media tenuta di 5’10’’/km, per tutti i 21 km, a parte un piccolo cedimento negli ultimi due km di gara leggermente in salita.
Insomma, la Vallesinamarathon è una delle mezze che mi è riuscita meglio!

giovedì 6 ottobre 2011

Da Serra de Conti porto a casa 21 km di colline, una bella sudata, dolcetti, vino e caffè per il quarto posto di categoria.

La corsa è sempre lei:  due giri intorno alle mura restaurate di fresco, per poi perdersi tra le colline, tra i terreni coltivati con ordine, sfiorando le cascine con le aie che rumoreggiano di galline e tacchini.
Anche la barista, la Signora del liscio, come ogni anno fa centinaia di caffè e ancora chiede quanti km è lunga la gara.


Le gambe vanno piano ma stanno bene, lo spirito è sollevato dal trovare al ristoro finale pizza alla cipolla e vino bianco...

Ora vediamo come ce la caviamo io e le mie vecchie scarpe domenica prossima alla Vallesinamarathon.




sabato 1 ottobre 2011

PASSI DA GIGANTE