Si trattava di scegliere tra il consolidato prosciutto a Sarnano e l'incognita del pesce fritto a Fano.
L'importante era andare.
Si decise per l'ignoto, non per sprezzo del pericolo o per quale voglia di nuovità, ma solo perchè questo stava a quaranta minuti di macchina da casa, mentre per il prosciutto ce ne sarebbero voluti molti di più.
Con la promessa di una calda domenica, nella borsa per andare, accanto ai calzini ed alla canotta, si era imboscato anche il bikini, con l'intento di correre e di scappare a mitigare la fatica al mare, che già si sudava solo ad attaccare il pettorale con le spille.
Salitelle e salitoni.
Frazioni con nomi ridicoli come Caminate che invitano al passo, proprio nel momento in cui la salita è veramente dura.
Discese per riprendere fiato, in mezzo ai campi di girasoli e grano.
Provvidenziali contadini che un po' annaffiano l'orto e un po' spruzzano questi poveri podisti.
Una gran sudata, fino alla fine, cercando di tenere un certo passo che sono solo una decina di chilometri ed il mare mi aspetta.
Poi tanto cocomero all'arrivo, da sentire la pancia che scoppia, per cercare di far passare quella sete infernale.
Ultima cosa d'aspettare le premiazioni per un quarto posto di categoria, poi solo spiaggia e mare...fino a sera.
lunedì 8 luglio 2013
Trofeo del pesce fritto a Fano (questo proprio mi mancava)
Pubblicato da Cristina alle 22:52
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1 commento:
Valà,... ti manca più solo una straVerdicchio da abbinare al trofeo del pesce fritto e tses a post! :-D
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