Scopro risvolti podistici da carogna.
Mi trovo a puntare la preda, a mezzo chilometro, impiccata sulla salita.
L'avevo persa di vista chilometri prima, quando m'aveva passato all'inizio di una lunga discesa, mentre stavo ferma al ristoro. Era scesa a valanga. Io come al solito avevo lasciato fare, che lì su due piedi non m'importava.
Avevo già da combattere con il diluvio universale, l'acqua nelle scarpe, la maglietta zuppa che s'attaccava addosso e le pozzanghere.
Non pensavo che l'avrei rivista. Ed invece a due chilometri dalla fine la vedo lì davanti, ma è lontana, è un puntino.
Un puntino a cui però inizio a farmi sotto, perchè ora di salita ce n'è tanta e a lei non sembra piacere troppo, quando ormai ce l'ho a pochi metri esce la carogna.
E la carogna ora prende le decisioni: non stare troppo sotto che sennò s'accorge che gli stai alle calcagna. Silenzio assoluto, non si parla con nessuno: sempre per rimanere nscosti il più possibile.
Prepara il sorpasso, prendilo alla larga che sennò ti si aggancia.
Prendi più vantaggio che puoi in salita, cerca di non farti riprendere in quei cento metri di discesa, se ci riesci è fatta, perchè l'arrivo è in salita
E così è andata: in poco meno di un chilometro e mezzo s'è fatta la differenza tra il tornare o meno a casa con la lonza per il terzo posto...
...e la lonza ora è in cantina a stagionare...
lunedì 15 luglio 2013
Sono una carogna
Pubblicato da Cristina alle 23:21
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1 commento:
mazzate che falco che sei :D
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