Non starò qui a dire come sempre che a
Chiaravalle è più facile correre quei 10 km che fare la fila per
il salame.
Non chiederò di nuovo se qualcuno sa
se sono proprio 10 o un po' di meno (si chiama passeggiata ecologica
apposta), ma resterò nell'incertezza.
Non cercherò i motivi del perchè che
siano 10 o 21, Cristina quei chilometri li corre sempre a quel passo
(ristori compresi), ce ne faremo una ragione. (Anche se a partire più
veloce ci provo sempre).
Non sarò banale ribadendo per
l'ennesima volta che “Non-competitivo” non vuol dire
disorganizzato (vedasi la quantità di cibo elargita al ristoro
finale, per podisti, passeggiatori e campeggiatori strafatti della
scampagnata del primo maggio).
Non starò ad elencare le persone
salutate, incontrate, superate o da cui sono stata superata.
Ma farò un applauso alla vetusta
saggezza del camminatore esperto, veterano della corsa del primo
maggio a Chiaravalle.
Lui è vestito come il nonno di Mister
Crocodile Dundee, in completo color cachi, borsello a tracolla,
occhialini gentili da anziano scribano d'ufficio.
In coda dietro a me e ad altri mostri
sudati, lui rispetta con noi la fila per il salame e, tra una
chiacchiera e l'altra, mi svela un grande segreto...
“Signorina, alla corsa del primo
maggio bisogna venirci con il sacchetto, perchè il salame è sempre
un po' ammuffito”
M'inchino a tanta saggezza e vado verso
casa, con un salme farinoso ed odoroso....senza sapere dove
appoggiarlo in macchina.
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