venerdì 3 maggio 2013

Parole sante

Non starò qui a dire come sempre che a Chiaravalle è più facile correre quei 10 km che fare la fila per il salame.

Non chiederò di nuovo se qualcuno sa se sono proprio 10 o un po' di meno (si chiama passeggiata ecologica apposta), ma resterò nell'incertezza.

Non cercherò i motivi del perchè che siano 10 o 21, Cristina quei chilometri li corre sempre a quel passo (ristori compresi), ce ne faremo una ragione. (Anche se a partire più veloce ci provo sempre).

Non sarò banale ribadendo per l'ennesima volta che “Non-competitivo” non vuol dire disorganizzato (vedasi la quantità di cibo elargita al ristoro finale, per podisti, passeggiatori e campeggiatori strafatti della scampagnata del primo maggio).

Non starò ad elencare le persone salutate, incontrate, superate o da cui sono stata superata.

Ma farò un applauso alla vetusta saggezza del camminatore esperto, veterano della corsa del primo maggio a Chiaravalle.
Lui è vestito come il nonno di Mister Crocodile Dundee, in completo color cachi, borsello a tracolla, occhialini gentili da anziano scribano d'ufficio.

In coda dietro a me e ad altri mostri sudati, lui rispetta con noi la fila per il salame e, tra una chiacchiera e l'altra, mi svela un grande segreto...

“Signorina, alla corsa del primo maggio bisogna venirci con il sacchetto, perchè il salame è sempre un po' ammuffito”
M'inchino a tanta saggezza e vado verso casa, con un salme farinoso ed odoroso....senza sapere dove appoggiarlo in macchina.


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