martedì 27 novembre 2012

Gessi Wild Trail....ma non ti ricorda un film?


“Ma non assomiglia paurosamente ad un film? Tutto questo bosco silenzioso, i sentieri coperti di foglie gialle e rosse, gente che s’è persa e vaga senza trovare la via giusta…”

“Si, manca solo la casa diroccata, quella con le impronte delle mani sui muri…”

“Invece eccola lì davanti LA CASA…”

“Perfetto, non manca niente. Togliamoci da questo labirinto il più presto possibile, prima che sbuchi pure LEI, la versione sadica della fatina dei denti…”

Un normale scambio di opinioni “cinofile” tra me ed un altro podista disperso.

Perché dopo che ti sei svegliata all’alba e dopo 200 km di strada, per andare a fare poco più di 15 km di questo Gessi Wild trail, mi mancava solo il “cacciatore buontempone” che, spostando i segnali, ha mandato a funghi e castagne quasi tutti i partecipanti.

Già avevo avuto il mio “momento no” mentre ero in cima, lungo quella maledetta crosta di gesso cristallizzato, scivolosissima, tagliente e pericolosamente esposta sul baratro.
In salita ero anche andata su benino, anche se in alcuni punti bisognava usare pure le mani e attaccarsi bene agli alberi, ma poi, arrivata in cima, dopo un doveroso sguardo al panorama, ecco la crisi di panico da discesa: un vago senso di vertigine, accosto e lascio passare tutti quelli dietro.

Calma.
Ormai sono quassù e bisogna scendere.
Due respiri e con pazienza inizia la discesa: le scarpe e le gambe fanno quello che possono, ma la testa ha troppa paura, il terreno sotto le suole è instabile, in certi punti sembra di camminare sul vetro.
Non so quanto è durata l’agonia, so solo che quando finalmente ho capito che con il gesso avevo finito, che si tornava su terreni meno lunari, che potevo ricominciare a correre, ecco che mi ritrovo in mezzo ad un sentiero che va verso il nulla…

Per fortuna siamo un gruppo, che aumenta via via che la gente arriva al segnale che è stato spostato, si esplora la zona, è tutto un andare e venire di gente che formicola nel sottobosco.
Fino a quando una voce urla “Ho visto un segnale!!” e tutti ripartono verso la direzione giusta.

2h 14’: mi ritrovo il traguardo, trovo un caldo piatto di zuppa di verdure e piada con prosciutto e riprendo la via di casa.

Da rifare assolutamente l’anno prossimo, sperando che non ci siano cacciatori infami, case diroccate e streghe in agguato, ma soprattutto allenandosi a non aver paura in discesa.

2 commenti:

Pimpe ha detto...

gia i cacciatori mi stan in quel posto.. poi i buontemponi ancora meglio...... ;-)

Cristina ha detto...

Pimpe il brutto è che stavano pure lungo il percorso con i fucili spianati a caccia di cinghiali...(o di runners...??)