“Ma non assomiglia paurosamente ad un film? Tutto questo
bosco silenzioso, i sentieri coperti di foglie gialle e rosse, gente che s’è
persa e vaga senza trovare la via giusta…”
“Si, manca solo la casa diroccata, quella con le impronte
delle mani sui muri…”
“Invece eccola lì davanti LA CASA…”
“Perfetto, non manca niente. Togliamoci da questo
labirinto il più presto possibile, prima che sbuchi pure LEI, la versione
sadica della fatina dei denti…”
Un normale scambio di opinioni “cinofile” tra me ed un
altro podista disperso.
Perché dopo che ti sei svegliata all’alba e dopo 200 km di
strada, per andare a fare poco più di 15 km di questo Gessi Wild trail, mi mancava
solo il “cacciatore buontempone” che, spostando i segnali, ha mandato a funghi
e castagne quasi tutti i partecipanti.
Già avevo avuto il mio “momento no” mentre ero in cima,
lungo quella maledetta crosta di gesso cristallizzato, scivolosissima,
tagliente e pericolosamente esposta sul baratro.
In salita ero anche andata su benino, anche se in alcuni
punti bisognava usare pure le mani e attaccarsi bene agli alberi, ma poi,
arrivata in cima, dopo un doveroso sguardo al panorama, ecco la crisi di panico
da discesa: un vago senso di vertigine, accosto e lascio passare tutti quelli
dietro.
Calma.
Ormai sono quassù e bisogna scendere.
Due respiri e con pazienza inizia la discesa: le scarpe e
le gambe fanno quello che possono, ma la testa ha troppa paura, il terreno
sotto le suole è instabile, in certi punti sembra di camminare sul vetro.
Non so quanto è durata l’agonia, so solo che quando
finalmente ho capito che con il gesso avevo finito, che si tornava su terreni
meno lunari, che potevo ricominciare a correre, ecco che mi ritrovo in mezzo ad
un sentiero che va verso il nulla…
Per fortuna siamo un gruppo, che aumenta via via che la
gente arriva al segnale che è stato spostato, si esplora la zona, è tutto un
andare e venire di gente che formicola nel sottobosco.
Fino a quando una voce urla “Ho visto un segnale!!” e
tutti ripartono verso la direzione giusta.
2h 14’: mi ritrovo il traguardo, trovo un caldo piatto di
zuppa di verdure e piada con prosciutto e riprendo la via di casa.
2 commenti:
gia i cacciatori mi stan in quel posto.. poi i buontemponi ancora meglio...... ;-)
Pimpe il brutto è che stavano pure lungo il percorso con i fucili spianati a caccia di cinghiali...(o di runners...??)
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