mercoledì 18 aprile 2012

Vivicittà 2012


Si narra di epici scontri nell’edizione 2012 della Vivicittà ad Ancona.
Si dice che un presunto corridore privo di pettorale, quindi un abusivo o un jogger agganciatosi al serpentone dei regolari, abbia avuto un intenso e fisico scambio di opinioni con uno qualunque dei vigili urbani che disciplinavano l’attraversamento della corsa ed il flusso delle macchine davanti al comune.
Le cronache anconetane riferiscono che il jogger, forse inconsapevole del fatto che “se non hai il pettorale ben in vista, non sei uno che corre la gara, ma solo un pedone arrogante che vuole passare con il rosso” non abbia mai provato la gioia di tagliare il traguardo, ma i testimoni dicono che abbia finito la sua corsa diritto dentro alla camionetta dei vigili.

Si narra poi della battaglia di Cristina contro la cena della sera prima: un piccolo plotone di almeno quattro bicchieri di bianco, per la precisione due di Tocai e due di un altro bianco friulano non identificatosi (per la cronaca il Tocai non m’è sembrato eccezionale), un piccolo reggimento di crostini alle noci e formaggio puzzone, comandati da una pinta di birra rossa doppio malto.
Una piccola scaramuccia mattutina con la nausea, un vago sentore di puzzone che si riaffaccia, spinto su dalla birra…condizioni ideali prima di una gara, in una domenica mattina minacciata dalla pioggia.

Ricacciavo giù il puzzone con un caffè, colazione saltata, per non mandare rinforzi al nemico, ma per tutta la metà del primo giro, lungo la discesa affrontata un po’ alla garibaldina, lo sentivo che scalpitava e attendeva il momento buono per colpire.
Al giro di boa pensavo di aver risolto a mio favore lo scontro e ci bevevo sopra anche un po’ d’acqua, per affogarlo per sempre.
Invece il bastardo cercherà di colpirmi alla fine, sotto il traguardo, quando, con il cuore in gola, finivo questi 12 km molto scarsi, dopo una volata sulla malconcia pista di atletica del vecchio stadio Dorico.

Per un attimo c’è stata l’imbarazzante possibilità che il puzzone tagliasse il traguardo prima di me.

Puzzone a parte questi 12 km li ho portati a casa in 55’48’’, insieme ad un ignobile piazzamento nella mia categoria, ottenuto, non grazie alle gambe, ma per la bassa affluenza di donne categoria I.

Ora giuro che sabato sera farò la brava, perché, se per 12 km ce l’ho fatta, per tutti i 21 della Conerorunning di domenica, dubito che riuscirei ad avere la meglio sul formaggio puzzone.

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