Hey voi...dico a voi!!
A te ragazza che ti prepari per la prova costume,
concentrata come prima di entrare a fare l’esame di maturità. Ragazza che corri
con il maglione legato in vita per coprire le chiappe.
A te ragazzo che invece sfoggi i soliti pantaloncini della
Umbro, da ex calciatore, con il calzettone lungo e che quando corri sembra
sempre che stai cercando un pallone da prendere a calci.
Mi fa piacere che siete venuti a correre la Conero Running,
non m’importa nemmeno se volete suicidarvi correndo la 21 km anche se vi siete
iscritti alla 10.
Ma quello che non capisco è perché quel maledetto Ipod lo
dovete far partire solo appena passate la linea di partenza, non un millimetro
prima?
E’ inutile che scattate come molle appena lo starter spara,
emozionati e carichi, per impallarvi subito dopo, fatti nemmeno 2 metri, per
far partire la play list, tanto più che dietro magari ci sono io che non riesco
a passarvi né a destra né a sinistra, ma sto lì a saltellare sperando che vi si
accenda la musica e che vi rimettiate a correre.
E magari state pure ascoltando Tiziano Ferro…
Ma veniamo alla corsa.
E’ la mia terza mezza da quando ho ricominciato a correre a
fine febbraio.
Mi organizzo da subito per trovare un passo comodo, conosco
bene il percorso, so che tende al pianeggiante, anche se gli ultimi 4 km a
tornare indietro sul lungomare di Marcelli sembrano sempre un po’ in salita.
Corro insieme a Giovanni o forse è lui che corre con me?
Visto che in pratica è privo di qualunque tipo di allenamento per la corsa,
figurarsi a fare 21 km…
La prima metà della gara scorre veloce, partiti da dietro
facciamo anche qualche sorpasso.
Tra un cavalcavia e l’altro, tra una bevuta comoda ai
ristori si mantiene una velocità di crociera sui 5’18’’/km
Si chiacchiera e si corre con la gente intorno, gli
argomenti sono vari: si parla di pallavolo (Macerata che si gioca lo scudetto),
della partita della Juve (in autostrada sfrecciano i pulman degli
Juventus-club), c’è chi invoca la Madonna appena vede la cupola del santuario di
Loreto.
Io invece ho voglia di rivedere il Conero e di puntare
all’arrivo, perché, sarà che siamo oltre il sedicesimo chilometro, sarà
l’infelice immagine del ciclista che ci ha pedalato davanti per un po’, ma
soprattutto del suo culone che traspariva da un paio di pantaloni bianchi,
portati, ovviamente, senza mutande, sarà che, anche se minacciata dall’inizio
alla fine da un nuvolone, la giornata s’è fatta calda…insomma inizio ad essere
un po’ stanca.
Perdo il contatto visivo con Giovanni sulla curva sopra la
foce del Musone ed inizia la parte faticosa: gli ultimi quattro km.
La testa sa dov’è l’arrivo, ma gli occhi non lo vedono, le
orecchie sentono la voce dello speaker, ma quel traguardo non arriva mai.
Alla fine 1h 53’33’’..in pratica come San Benedetto.
2 commenti:
Grande!
PS: l'indirizzo del mio blog è cambiato, il nuovo è www.105mm.it/blog
Grazie!
P.S. link aggiornato
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