Pare che vai come il vento.
Il pensiero che sono addirittura due giorni di file che esci a correre, nonostante il freddo ed il buio delle 7 di sera, solleva il morale e condiziona la percezione della velocità.
In fuga dalla pista di atletica, dove, dopo 10 minuti, già sei stufa e stanca.
Passi veloci ed ampi sul marciapiede.
Addirittura qualche sorpasso acrobatico di passanti.
O almeno ti sembra…
Mentre i vecchi guanti iniziano a mostrare i loro limiti e stai perdendo l’uso del mignolo, mentre le chiappe vengono forgiate dal freddo, mentre il naso “scotta” per il freddo e hai slumacato tutte le maniche fino al gomito, fermi il tempo a 56’40’’.
Sto migliorando.
Il foglio excel per segnare gli allenamenti ancora non l’ho fatto.
Seguo una METEOtabella.
Domani sera visita medica per rinnovare il certificato…che palle.
martedì 31 gennaio 2012
Pubblicato da Cristina alle 10:45
giovedì 26 gennaio 2012
Pubblicato da Cristina alle 20:23
"Sappi che ne ho fatti 40 stasera...quindi oltre alla birra ho diritto a qualcos'altro?"
"Puoi dividere con qualcuno una porzione di patate fritte"
Bisogna sempre avere forti motivazioni per correre al buio e al freddo...
lunedì 23 gennaio 2012
Chi va piano...
Pubblicato da Cristina alle 09:27
La ripresa graduale è finita.
Dopo tre sere di fila a macerare nell’umidità congelata della pista d’atletica rattoppata di fresco, dopo tre sere in cui ho dedicato più tempo alla doccia calda nello spogliatoio che ai giri del campo, dopo tre sere in cui correre al freddo mi ha veramente fatto schifo…
Dopo questi tre giorni ho mandato tutto a quel paese: la prudenza di correre poco, la pazienza di vestirsi per soli 20 minuti.
Perché correre in un venerdi sera nebbioso, freddo, scuro, senza voglia, quando sabato e domenica ci sarà il sole?
Allora la testa propone l’ambizioso programma di 10 km in collina.
Ma alle 10 di domenica mattina, scaldata dal sole, dopo una spremuta ed un caffè doppio, ecco le gambe, più sagge tanto più che il lavoro lo devono fare loro, indietreggiare davanti alla salita: ammutinamento.
Le scarpe prendono la via della solita zona industriale, saranno 10 km ondulati e non collinari.
Saranno 10 km già visti e rivisti, ma almeno con il sole ed un bel tepore sul viso.
Nelle orecchie metto un po’ di musica, polpaccio ben in vista e parto.
A metà sono stanca finita, devo pensare per muovere le gambe e non fermarmi, la testa tenta di distrarsi.
Non guardo mai l’orologio per non cadere in depressione…solo uno sguardo negli ultimi metri per fare l’ultimo sforzo, buttare la testa avanti e sopravvivere, per un pelo, al test del moribondo.
Ok non sono morta, ma la cura sarà lunga.
mercoledì 18 gennaio 2012
Pubblicato da Cristina alle 10:50
Con modestia.
Con poco più di 20 minuti alla pista di atletica, cercando di non dare nell’occhio.
10 km ora sono troppi.
Ho infilato in testa un cappello di fortuna, calzato i guanti, sistemato la maglia ben dentro ai pantaloni ed indossato dei calzini nuovissimi e molto gialli.
Avevo pensato addirittura di trovare da qualche parte una di quelle tabelle “da 0 minuti ad 1 ora di corsa” per principianti, ma poi non ne ho fatto niente.
Mi dicevo che questo mese abbondante di stop sarebbe da vederlo come un periodo di riposo, come un periodo di stacco (che ogni tanto ci vuole), un momento per azzerare gli acciacchi, resettare e sistemare la carcassa….senza farne un dramma.
Invece ieri, quando stavo decidendo se fare un altro giro, mentre la faccia mi cadeva a pezzi dal freddo, mentre i polmoni bruciavano ad ogni respiro…hanno iniziato a girarmi le palle.
Non ho voglia di ricominciare da capo, con calma e poco alla volta.
Rivoglio tutto e lo rivoglio subito!
venerdì 13 gennaio 2012
Il resto di niente
Pubblicato da Cristina alle 17:31
Niente. Zero. Nisba. Nada. Niet. Nothing. Rien. Nihil...
Stato di totale abbandono delle scarpe da corsa.
Il cronometro dell’orologio è fermo ad un 45 minuti di corsa fatta non so più nemmeno quando.
Imbratto e getto km di cellulosa in fazzoletti per il naso.
Rimesto e trangugio polveri solubili di tutti i colori e sapori.
Mi vanto dei due calzini di lana che sfoggio su ogni singolo piede.
Ho perso qualunque capacità olfattiva e ormai il cibo ha tutto un sapore indistinto di polistirolo.
Gennaio 2012 è un grosso buco nero.
Per scaramanzia, mentre aspetto che mi passi, non preparo nemmeno il foglio excel per segnare i futuri allenamenti.
Invoco l’intervento dei Maia: fate accadere quello che avete promesso e ponete fine a questo strazio.
Grazie.
Buon 2012 a tutti.