Il
primo della fila decide.
Decide
se si corre.
Decide
quanto si corre.
Si
tira dietro tutta la fila che tiene il passo, fissando le suole delle
scarpe del capo.
Chi
si attarda e perde il contatto resta dietro e non recupera.
Lui
che sta davanti, sente dietro i sospiri e gli sbuffi.
Gli
arrivano gli echi della fatica che si fa alle sue spalle.
Voltandosi
appena, chiede ogni tanto, per dovuta cortesia, se qualcuno vuole
passare, anche se sa che finché sta davanti il passo lo decide lui.
Qualche
battuta su quanto è dura la salita.
Qualcuno
che chiede quanto manca.
Vuole
sapere quanto c'è ancora da soffrire.
Chi
l'ha già fatta o tace e ride sotto i baffi, oppure affossa il
compagno della fila, gli azzera qualunque voglia di accelerare con
l'oscura promessa che il peggio è da venire.
Il
primo della fila sta in silenzio, sale e spera di perderne qualcuno per strada,
perché la responsabilità è tanta, così come la fatica.
Anche
perchè quelli ti seguono come fossi il pifferaio magico: se sbagli
strada, non vedi un segnale, tutta la fila finisce a pascolare
nell'ignoto.
Sempre
con il sospetto e l'ansia che qualche traditore, appena l'hai portato
in cima, si dia alla fuga.
Il
primo della fila corre davanti, ma quando inizia a camminare, tutta
la fila immediatamente fa lo stesso e tira pure un sospiro di
sollievo: tutti volevano camminare, ma nessuno vuole essere il primo
a cedere.
Solo
il primo della fila può decidere quando si cammina.
Sarà
per questo che al sesto chilometro della quarantesima edizione della
primavera fabrianese, appena passato il bivio dove si decide se fare
22 km o solo 15, davanti alla prima vera salita della distanza lunga,
dopo il ristoro, mentre corriamo per imboccare di nuovo il sentiero
stretto nei boschi, io ed il ragazzo di fianco a me ci blocchiamo e
ci guardiamo in faccia: chi va per primo?
Un
momento d'imbarazzo risolto da un terzo personaggio, che sbuca alle
nostre spalle ed ignaro imbocca il sentiero per primo.
Adesso
la responsabilità di portarci su è sua...
Poi piccole, futili ed effimere soddisfazioni dalla gara di domenica: 22 km finiti
in 2h56'.. e per ricompensa una bella coppa per essere arrivata
terza...