Eppure bisognerebbe farlo una volta:
andare a letto presto, mangiare con un po' di criterio e bere con
parsimonia.
Ma capita l'occasione per una serata e,
non volendo rinunciare a niente, si prende tutto.
Il tutto sarebbe andare a dormire alle
3 e mettere comunque la sveglia alle 7 di domenica mattina.
Sarebbe sguazzare tra birre, tortillas
e chili con carne, confidando nelle capacità lenitive di una bottiglia
d'acqua lasciata a casa sul comodino, da scolare appena messo il
pigiama, per poi non doversi svegliare a metà di quelle misere
quattro ore di sonno che ci aspettano per arginare l'arsura.
Sarebbe ritrovarsi a ballare roba che
era da almeno 15 anni che non sentivi e ricordarsi addirittura le
parole.
Sarebbe essere stata come al solito
previdente ed aver preparato la borsa la sera prima , con il garmin
carico e con ogni combinazione di vestiario possibile.
Sarebbe presentarsi al ritrovo in
piazza a Civitanova addirittura con un certo anticipo e pensare di
non sentirsi proprio uno schifo.
Sarebbe partire spavalda e aspettare il
botto.
Sarebbe arrivare al quindicesimo e
iniziare la solita litania del “giuro non lo faccio più” che
t'accompagna fino alla visione liberatoria del traguardo.
Sarebbe tagliare finalmente il
traguardo, fermare il tempo su un inaspettato 1h 53' 25”
Tanta roba....
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