martedì 10 marzo 2015

Eppure bisognerebbe farlo una volta: andare a letto presto, mangiare con un po' di criterio e bere con parsimonia.
Ma capita l'occasione per una serata e, non volendo rinunciare a niente, si prende tutto.

Il tutto sarebbe andare a dormire alle 3 e mettere comunque la sveglia alle 7 di domenica mattina.

Sarebbe sguazzare tra birre, tortillas e chili con carne, confidando nelle capacità lenitive di una bottiglia d'acqua lasciata a casa sul comodino, da scolare appena messo il pigiama, per poi non doversi svegliare a metà di quelle misere quattro ore di sonno che ci aspettano per arginare l'arsura.

Sarebbe ritrovarsi a ballare roba che era da almeno 15 anni che non sentivi e ricordarsi addirittura le parole.

Sarebbe essere stata come al solito previdente ed aver preparato la borsa la sera prima , con il garmin carico e con ogni combinazione di vestiario possibile.

Sarebbe presentarsi al ritrovo in piazza a Civitanova addirittura con un certo anticipo e pensare di non sentirsi proprio uno schifo.

Sarebbe partire spavalda e aspettare il botto.

Sarebbe arrivare al quindicesimo e iniziare la solita litania del “giuro non lo faccio più” che t'accompagna fino alla visione liberatoria del traguardo.

Sarebbe tagliare finalmente il traguardo, fermare il tempo su un inaspettato 1h 53' 25”


Tanta roba....

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