martedì 25 marzo 2014

La corsa e l'arte dello spogliarello

Un bel vialone d'accesso alla città, con due corsie per ogni senso di marcia. Trovo un bel posto largo per parcheggiare, proprio di fianco alla carreggiata, in prossimità della zona del ritrovo e comincia l'esibizione.

Non vado mai già vestita, l'unica cosa che indosso e che poi porterò dopo sono i calzini: ho la convinzione del tutto infondata che il calzino debba adattarsi per tempo al mio piede e viceversa.

Spargo nel bagagliaio la borsa per scegliere. Di solito tolgo subito il pile, la maglietta e, sulla pelle nuda, valuto la giornata: domenica c'è un bel sole che scalda la schiena, ma molto vento che ammassa nuvoloni.

Facile decidere: canotta sotto per tenere la pancia al caldo e sopra la maglia a mezze maniche.

Si è formata un po' di coda sui viali, da una macchina ferma mi fissa una donna infagottata e un po' rabbrividisce, non devo essere un bello spettacolo con la tuta a vita bassa, senza maglietta, la pelle bianchiccia della pancia.
Attenta signora che arriva il meglio: è ora di togliere i pantaloni. Le gambe avrebbero bisogno un po' di colore.

La prima parte dello spettacolo è andata, cappello calato in testa si va verso questi 12 km della “Caminada di San Giuseppe”.
Ritorno 1 h e 06' minuti dopo, abbastanza sconvolta: partita ancora troppo forte ho consumato abbastanza presto tutte le energie lungo le salite dei colli intorno a Jesi.
Ho un'autonomia di 10 chilometri scarsi, tutto il resto è affidato all'immaginazione.

Seconda parte dello spettacolo: scalza, appoggiata alla macchina, la faccia arrossata ed i capelli sparsi in tutte le direzioni dal vento.
Maglia sudaticcia e pantaloncini sfilano via senza tante cerimonie.


Poi l'acrobazia finale, quella da vera professionista dello streap: il difficile delle mutande, non è togliersele....ma rimetterle in mezzo al traffico che scorre.

venerdì 21 marzo 2014

Pettorale n. 213.
Il rientro.
Grinze da tartaruga.
Polpacci scolpiti dallo sforzo.
Collo teso.

Per il ritorno abbina una maglia a mezze maniche color ciclamino alla canotta, ormai un po' lisa, della società.
Completa il tutto con pantaloni neri sopra il ginocchio, calzando scarpe sporche con inserti viola.
Per le prossime volte forse sarà meglio curare di più la combinazione dei colori.

Ma nonostante la solita assoluta mancanza di fotogenia ed uno strano sfarfallio da debuttante nello stomaco, non è andata male: 13,5 km d'inteso percorso collinare, con 300 scalini da sbrogliare al culmine della salita...il tutto in 1h 16' 41''.
Quello che le gambe non possono fare lo sa fare la testa, perchè il percorso è fin troppo familiare, finchè anche lei poi non scoppia a metà degli ultimi 100 metri di salita.

Lunedi solo un po' di mal di gambe.
Sono passati tre mesi.
Si ricomincia a gareggiare.

Domenica Jesi



lunedì 10 marzo 2014

Faccio i bagagli

Il problema è la borsa.
Una confusione totale tra la versione palestra e la versione corsa.

Così ti ritrovi a passare con le povere mizuno infangate sopra il parquet della sala della palestra, mentre la gente intorno ti guarda come la povera fiammiferaia.
Solo perchè quelle luride scarpe hanno patito il giorno prima il pantano dell'Italo Conti, ormai ridotto a palude perenne.

Le vecchie scarpe da corsa ritrovano vita in palestra, basterebbe ricordarsi di alternarle con tempismo nella borsa.

Fondamentale sarebbe poi non dimenticarsi l'asciugacapelli se si decide per la corsa, perché la palestra ha una parete a specchio fornita di phon degna di un salone di bellezza.
L'impianto comunale invece ha solo uno specchio ovale grande come un oblò della terza classe del Titanic e, soprattutto, se l'asciugacapelli non te lo porti da casa esci di lì con un asciugamano intorno alla testa, procedendo a passo di marcia verso la polmonite.

Per l'abbigliamento sto abbastanza tranquilla: anni di corse ormai m'hanno fornito quintali di magliette, pantaloncini e calzini. Potrei stare quasi una settimana senza lavare niente e avrei comunque qualcosa da mettere.
A meno che non decida per la piscina, in quel caso c'è poco da fare se mi sono scordata il costume.

In tutto questo marasma di bagagli ecco ieri, finalmente, 10 km...anche se a 5'30''/km.

Vista la confusione meglio di niente.