mercoledì 14 novembre 2012

MonteMarinaMonte


E’ iniziata con una mattina che non si capiva se voleva piovere.
Una sveglia comoda, una volta tanto senza arrivare in capo al mondo per correre.
Un’organizzazione serena e senza intoppi, di quelle che i pettorali li riciclano ogni anno lavandoli.
Un percorso un po’ più corto perché ormai il cantiere per la terza corsia sull’A14 è autoctono tra queste colline come il pino marittimo o i filari delle viti.
Un paio di km in meno, ma non per questo senza salite in apnea e discese a rotolare.

Le scarpe nuove, mai messe ed il loro debutto alla MonteMarinaMonte.
L’ansia di evitare le pozzanghere ed il fango, perché le scarpe nuove che si sporcano fanno male al cuore.

Chiacchiere e caffè.

Poi la gara.
Un giro di paese, giusto per prendere un po’ di slancio e guadagnarsi gli incitamenti del borgo.
La prima discesa e la gente che supera.
Subito una salita e si recuperano i fuggitivi.

Andare senza risparmiarsi, perché tanto sono solo 11 km e male che va si scoppia, ma non ci sarà da soffrire che un’oretta.

Ultima salita, quella dell’acquedotto, poi la curva a destra ed il rettilineo, sempre troppo lungo, che riporta al paese.

Stop al tempo: 57 minuti.

Poi si va alle premiazioni, dove ognuno può scegliere cosa vuole..
Io per me ho scelto e finisco gratificandomi con un bel piatto di ravioli burro e salvia a scaldare la pancia, bevendoci dietro qualche bicchiere di verdicchio.

….che le cose vinte correndo, sono più buone!

2 commenti:

theyogi ha detto...

scelta condivisibile, anche da ultimi e con le scarpe usate.... :)

Cristina ha detto...

...dopo tanta fatica ci vuole qualcosa di buono! E quando m'hanno detto che potevo scegliere tra una pianta ed i ravioli, non è che c'ho pensato troppo...