Sarà stato un qualche anno intorno al 1994 e all’epoca, ancora, ogni tanto andavo allo stadio a vedere le partite dell’Ancona, perché a me il calcio dal vivo non dispiace, mentre le partite in tv non riesco a sopportarle, sarà per la telecronaca in sottofondo, o per la morbosità dei rallenty che stanno lì a leggere il labiale.
Di solito andavo con un amico, carabiniere di leva, entravamo con un biglietto ridotto e con la sua tessera da militare, poi ci sedevamo in gradinata, prendevamo un paio di birre (un borghetti se era freddo), un po’ di noccioline, si guardava la partita, si facevano due chiacchiere…insomma due vecchi allo stadio.
L’Ancona era più o meno in serie C o giù di lì e quello che si vedeva al Del Conero non era di certo il miglior calcio della Lega, ma si stava tranquilli sui gradoni a vedere cosa succedeva (di solito pareggi e sconfitte).
Una di queste giornate m’è rimasta impressa.
Ancona - Chievo: giornata di fine inverno, con il sole, ma molto fredda. Io e il mio amico entriamo, ci apparecchiamo le ginocchia con qualcosa da sgranocchiare e iniziamo a svuotare delle minibottiglie di “Amaro del Carabiniere”.
Lo spettacolo è abbastanza soporifero e i quattro gatti in curva si fanno sentire solo quando un giocatore del Chievo rinvia dal fondo al posto del portiere, lo accompagnano nella rincorsa con un “Oooooohh…ssscemoooo!”, che, già all’epoca, non usavano più nemmeno i bambini delle elementari.
20 minuti alla fine, il sole è tramontato, fa un freddo assassino ed io mi rivolgo al mio amico: “Pa’, ma ci importa così tanto di vedere come va a finire?”
Risposta: “No”.
Ci alziamo e facciamo per andarcene, ma quei fetenti in curva decidono di giocare l’asso nella manica dello striscione di protesta: “Fuori i coglioni!!!”
Ecco, va bene tutto…però passare pure da coglioni proprio no! Così aspettiamo ibernati il fischio liberatorio dell’arbitro, recupero compreso.
Con questi trascorsi calcistici, la prima cosa che ho pensato, dopo essermi iscritta anch’io alla Ascoli-San Benedetto, era che l’avrei corsa con la maglia dell’Ancona, solo che, come m’ha detto Fabio “Se non t’accoppano subito ad Ascoli…di sicuro ti finiscono di abbattere a San Benedetto”.
Già sarà dura arrivare alla fine, perché l’ultima corsa che ho fatto è stata la mezza di Porto Recanati, perché gli orari di lavoro e il freddo in questi giorni mi stanno abbattendo, perché, se tutto va bene, farò un’uscita domani sera e una sabato mattina, quest’ultima fondamentale per decidere con Fabio l’orario di partenza di domenica mattina.
Elio e le storie tese-Amico Uligano
mercoledì 24 settembre 2008
Chi non salta...chi non salta....
Pubblicato da Cristina alle 21:18
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