..e dai perché non si corre a Jesi? Devo fare almeno sette gare di quelle dell’elenco che m’hanno dato! Già che ho iniziato dopo di tutti, me ne tolgono una.. almeno datemi un’alternativa logisticamente fattibile!!
Se non arrivo a sette rivolete indietro la canottiera vitaminica che m’avete dato adesso che è inverno?
Il giubbetto anti-vento invece non ve lo ridò, perché ormai c’ho sudato dentro e non è lavabile, ma soprattutto perché non ve lo voglio ridare.
Comunque facciamo bene i conti ed i resoconti, visto che siamo anche alla fine dell’anno.
Ho iniziato a Posatora il 7 maggio, ma questa non conta perché ho corso e nemmeno avevo il certificato medico, figuriamoci se avevo una squadra.
Castelfidardo 21 maggio, in teoria la mia bella tessera da “amatore” aveva già un numero ed era in fase di stampa, avevo anche (chissà dove al momento dell’iscrizione) il certificato agonistico, ma ho compilato un’autocertificazione in cui mi assumevo la piena responsabilità delle mie capacità fisiche, sollevando l’ente organizzatore da qualunque senso di colpa, nel caso avessi fatto la fine del riccio morto d’infarto fuori dalle strisce pedonali e per questo livellato dalle macchine.
Ma facciamo che non conta nemmeno questa.. non facevo media per il piazzamento della squadra.
Monte San Giusto, 4 giugno..qui dobbiamo trattare perché la mia tessera non era più “in fieri”, era “in esse”, cioè come entità ontologica c'era, ma niente prove fisiche e l’esistenza è implicata nella definizione.
Cioè, come ho detto al tipo che raccoglieva le iscrizione per le donne: “Giuro che sono tesserata..è solo che non hanno fatto in tempo a darmela”, gli occhi dolci sono meglio della prova ontologica, quindi faccio la gare competitiva.. Conta? Ce l’ho scritto il nome della società sul cartellino, cosa sarà mai se non conoscevo il numero della tessera!
Però dal 18 di giugno ad Ancona iniziamo a prendere bene i numeri: ho partecipato alla cerimonia dell’apertura della busta con distribuzione dei pettorali, parto e arrivo, secondo le mie possibilità e porto a casa il mio bel sedicesimo posto tra le donne (la classifica generale non me la ricordo), come prova ho un bel paio di pantaloni da runner ultraleggeri (i primi della mia vita), ma taglia XXL (dovevano dirglielo che il 90% di quelli che corrono sono smilzi), praticamente importabili per me, ma non importa .
Poi ovviamente c’è Barchi, 24 giugno, “Caccia alla rana” in notturna per 12 km, ormai sono in regola, niente rane, al seguito ho portato anche un gruppetto di tifosi che ancora mi rinfaccia la serata..
Siamo a 2 gare certe.
Arriva il botto: 3 settembre 2006 a Loreto, 21 km, arrivo addirittura seconda della mia categoria e non me ne accorgo, tanta è la contentezza di quello che ho fatto.. contribuisco al piazzamento della squadra, dopo un paio di settimane mi informano che devo mettermi d’accordo con un tipo per andare a ritirare il mio premio e, visto che ci sono, anche quello della società e non mi intasco niente. Potevo salire sul mio podio con foto insieme all’ometto con il megafono! Peccato..
Poi 3, 4 e 5: Portorecanati 24 settembre (21km), Castelferetti 8 ottobre (10km) e Falconara M. (21km), con Jesi sarei arrivata a 6…
Allora faccio valere gli extra-bonus: 2 luglio vittoria inaspettata a Serra de’ Conti su una distanza di 12,7 km (unici segni tangibili 2 salami ed 1 lonza, che ormai sono storia) e poi 10km a Rosciano di Fano domenica scorsa.
Penso che sommati i km per me è ora di fare il tagliando e soprattutto non restituisco la canotta!!
giovedì 30 novembre 2006
Bilancio di fine anno
Pubblicato da Cristina alle 21:46
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1 commento:
Quattro righe per raccontare la gara di barchi!Quattro righe che riassumono bene il tuo comportamento! Ingrata! Sto aspettando ancora il dolce.....
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