giovedì 5 aprile 2012

Riassunto delle ultime due settimane della mia vita.


Ovvero quelle dal 23 marzo al 6 aprile.

Intanto, con tutto il bel da fare che avevo sbandierato ai quattro venti, per la prima delle due settimane ho preso un treno e mi sono regalata una vacanza di relax totale.
Una vacanza di mangiate, lunghe passeggiate a passo spedito (57 km in 4 giorni)
Risultati ottenuti: l’abbronzatura del muratore, più due polpacci indolenziti e duri come il marmo.

Prima di salire sul treno avevo fatto appena in tempo a mandare l’iscrizione per la mezza maratona di San Benedetto.
Piccola parentesi polemica: “Cari organizzatori della sopraccitata mezzamaratona, siete bravissimi, è tutto perfetto come ogni anno, ho molto apprezzato i calzini, il percorso, i ristori, specialmente quello finale, la doccia calda…ecc. Ma non si potrebbe trovare una formula alternativa al pagamento anticipato tramite bonifico bancario? Mi sta bene pagare all’atto dell’iscrizione, un po’ meno regalare tre euro e mezzo alla banca…”

Non faccio in tempo a disfare lo zaino della vacanza che devo già preparare la borsa per la gara ed eccomi alla rotonda Giorgini, assolutamente impreparata per questi ennesimi 21 km.

Mentre perdo tempo in attesa di cambiarmi, tra la solita flora&fauna podistica locale, vedo un volto che mi sembra di riconoscere…maglia arancione, scartabello nell’archivio della mia memoria e arrivo al maggio 2008, a Firenze, alla partenza del Passatore: è Giampy.
Toh va chi si vede…un po’ di gossip e rapidissimo aggiornamento degli ultimi 4 anni, baci&abbracci ed è già ora di mettersi a correre.

Gara da manuale: parto forte (come al solito) e arrivo piano (come al solito), ma il tempo finale di 1h 53’ 17’’ mi trova molto contenta, perché sono pur sempre 4 minuti abbondanti sotto alla mezza di tre settimane fa.

Lunedi e martedì dopo la gara: campo di rendita e mi riposo, anche perché sembra che sia tornato l’inverno.

Ieri sera ritorno a correre in vista dei futuri e pressanti impegni, ma penso bene di dimenticarmi i calzini a casa…
Eccomi quindi calzare, dentro le fide Mizuno, un bel paio di calzettoni di lana viola, arrotolati a pedalino fino alla caviglia.


Risultati ottenuti: una bella vescica ed il balzo in testa alla classifica “una vestita così male all’Italo Conti non la vedevamo dal 1983”, stracciando anche le casalinghe che vengono a passeggiare alla pista in pantofole e golf sulle spalle…

1 commento:

GIAN CARLO ha detto...

Forse chi organizza quella mezza ...come Monti(the President) ...pensa principalmente al bene delle banche