Ovvero quelle dal 23 marzo al 6 aprile.
Intanto, con tutto il bel da fare che avevo sbandierato ai
quattro venti, per la prima delle due settimane ho preso un treno e mi sono
regalata una vacanza di relax totale.
Una vacanza di mangiate, lunghe passeggiate a passo spedito
(57 km in 4 giorni)
Risultati ottenuti: l’abbronzatura del muratore, più due
polpacci indolenziti e duri come il marmo.
Prima di salire sul treno avevo fatto appena in tempo a
mandare l’iscrizione per la mezza maratona di San Benedetto.
Piccola parentesi polemica: “Cari organizzatori della
sopraccitata mezzamaratona, siete bravissimi, è tutto perfetto come ogni anno,
ho molto apprezzato i calzini, il percorso, i ristori, specialmente quello
finale, la doccia calda…ecc. Ma non si potrebbe trovare una formula alternativa
al pagamento anticipato tramite bonifico bancario? Mi sta bene pagare all’atto
dell’iscrizione, un po’ meno regalare tre euro e mezzo alla banca…”
Non faccio in tempo a disfare lo zaino della vacanza che
devo già preparare la borsa per la gara ed eccomi alla rotonda Giorgini,
assolutamente impreparata per questi ennesimi 21 km.
Mentre perdo tempo in attesa di cambiarmi, tra la solita
flora&fauna podistica locale, vedo un volto che mi sembra di
riconoscere…maglia arancione, scartabello nell’archivio della mia memoria e
arrivo al maggio 2008, a Firenze, alla partenza del Passatore: è Giampy.
Toh va chi si vede…un po’ di gossip e rapidissimo
aggiornamento degli ultimi 4 anni, baci&abbracci ed è già ora di mettersi a
correre.
Gara da manuale: parto forte (come al solito) e arrivo piano
(come al solito), ma il tempo finale di 1h 53’ 17’’ mi trova molto contenta,
perché sono pur sempre 4 minuti abbondanti sotto alla mezza di tre settimane
fa.
Lunedi e martedì dopo la gara: campo di rendita e mi riposo,
anche perché sembra che sia tornato l’inverno.
Ieri sera ritorno a correre in vista dei futuri e pressanti
impegni, ma penso bene di dimenticarmi i calzini a casa…
Eccomi quindi calzare, dentro le fide Mizuno, un bel paio di calzettoni
di lana viola, arrotolati a pedalino fino alla caviglia.
Risultati
ottenuti: una bella vescica ed il balzo in testa alla classifica “una vestita
così male all’Italo Conti non la vedevamo dal 1983”, stracciando anche le
casalinghe che vengono a passeggiare alla pista in pantofole e golf sulle
spalle…
1 commento:
Forse chi organizza quella mezza ...come Monti(the President) ...pensa principalmente al bene delle banche
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