Per quanto abbia cercato e abbia raschiato il fondo del web, per domenica scorsa non sembrava che ci fosse un’alternativa alla Mezzamaratona di Centobuchi nel raggio di cento chilometri…
Tutte le mie fonti, anche quelle inaffidabili, mi riportavano solo a Centobuchi.
A Centobuchi ci sono già stata un paio di anni fa: due giri identici, pianeggianti (a parte un sottopasso), c’è anche tanta gente e pure agguerrita, c’è il chip (cosa molto rara nelle gare che si fanno qui), si corre tra la Salaria e una specie di zona industriale deserta..in mezzo al niente, persi nella pianura infinita senza nulla da guardare, a parte la linea bianca di mezzeria.
Depressione. Non ci vado.
Ricorro al piano di riserva: corsa collinare in solitaria, con il miraggio del pranzo che si rosola in forno e musica a palla.
Abbigliamento curato: pantaloni e maglia a maniche lunghe nere, spiccano i calzini rossi e la maglia bianca della Maratona di Carpi.
Parto con l’affanno in salita, i muscoli sembrano che vadano a fuoco, la faccia in fiamme: non devo aver un bell’aspetto.
Però…come si sente forte l’aria che entra nei polmoni, ha l’odore dell’erba e dell’umido della terra, niente a che vedere con quello che respiro quando corro dopo il lavoro.
Sono di nuovo in cerca di cose da fare per domenica prossima….
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