E così sono sopravvissuta anche alla Maratonina di Natale fuori stagione a San Marino, nonostante l’autista abbia mancato alla grande l’uscita dell’autostrada e che, grazie a questo, ci siamo subito persi, nonostante il freddo, nonostante il gonfiabile si sia ingloriosamente sgonfiato alla partenza, nonostante soprattutto avessi nelle gambe un’autonomia di 10 km circa.
Infatti, pur avendo seguito il consiglio dei compagni di corsa per una cauta partenza, questo non è servito per impedire che più o meno al dodicesimo chilometro le gambe decidessero per lo sciopero generale.
Fin lì non era stato poi tanto male, mi sembrava che le salite più dure e lunghe fossero passate, ero convinta che da tanta salita sarebbe dovuta per forza venire fuori una discesa proporzionata.
All’ottavo chilometro mi sembrava di stare sul tetto del mondo: davanti c’era il monte Titano, molto natalizio, tutto spruzzato di bianco, con le sue torri ed il suo profilo “medioevale”, era uno spettacolo per gli occhi, anche se difficile da godere mentre sfiatavo come un trenino transandino.
Poi una bella discesa, lunga, a metà facevo fatica a disciplinare le gambe, poi di nuovo una salita, ma a metà di questa un sant’uomo con la bandierina in mano e un gilet giallo fosforescente (credo un angelo della provvidenza), con grande sollievo di tutti, ci aveva fatto deviare per un parco, con grande sollievo delle gambe.
Eccomi al decimo chilometro: procedevo a velocità smodata!! Avevo quasi ripreso una tipa che mi aveva superato un chilometro prima…erano chiaramente gli ultimi attimi di vitalità prima del tracollo.
Dodicesimo chilometro: morta, finita…anche la pianura sembra salita. Per fortuna mancano solo tre chilometri.
1 ora e 29 minuti di fatica...