lunedì 18 ottobre 2010

Corri tu che puoi...

Io lo sapevo che era così, io lo sapevo che ero ancora stanca, che la maratona mi pesava ancora addosso, che poi c'era tutta quella salita alla fine..

Però pensavo anche che, dopo 42 km, 21 mi sarebbero volati, cioè che partivo e che arrivavo senza nemmeno renderme conto.
Inceve no.

Parto ottimista dalla piazza del comune di Serra de' Conti, mi faccio sciolti i primi 2 km e cerco un passo.
Le gambe spavalde affrontano la prima discesa e tengono bene la pianura; tutto mi è molto familiare, riconosco il percorso.
Poi arriva la prima salita, un chilometro circa, le gambe si adeguano allo strappo, le sento bruciare solo alla fine, ma non le assecondo perchè so che dopo la curva la strada spiana.
Riprendo il ritmo e affonto la seconda parte, ma inizio a sentire il vuoto.

Al 15esimo una bella discesa, giusto in tempo per farmi capire quanto sono stanca: molto. Le gambe non si fanno trasportare nemmeno dalla forza di gravità, intanto la testa si figura la fatica dell'ultima salita.

Eccola l'ultima salita, l'ultimo sforzo, tre chilometri per risalire in cima al paese...finalmente ci sono e le gambe si fermano: 1h56'49''.


Corri tu che puoi...

Si va bè, ma non esageriamo che le gambe sono stanche e poi all'altruismo podistico io nemmeno ci credo tanto.

1 commento:

Furio ha detto...

Cri non ti lamentare perché questo mezza era defaticante, ora il prossimo week end hai la scelta se fare un km verticale o un'altra maratona. Facci sapere :-)