Ho visto un po’ di tutto ieri alla mezza di Castelfidardo: gente con le maglie arrotolate sulla testa, gente che pescava i cappelli nelle bacinelle delle spugne, gente sotto gli alberi ad aspettare non so cosa, gente sopra gli alberi a raccogliere ciliege (ne ho approfittato anche io alla grande)…
Già fuori dal solito bar dove aspetto Giovanni per fare la colazione alle 7:30 sudavo.
Giovanni arriva in ciabatte, occhiali da sole ed indossa una maglia gialla stropicciata, dice che è la stessa con cui ha dormito…ma avrà capito cosa andiamo a fare stamattina? O il 26 km di giovedì lo hanno segnato per sempre? O è colpa dell’allergia che come ogni anno lo sta soffocando?
Allo stadio di Castelfidardo è tutto un formicolare di atleti colorati, di borse, un vociare di preoccupazione per il gran caldo, il cielo è limpido ed il sole già picchia duro sulle teste.
Partenza puntuale alle 9, i primi due chilometri li corro con Giovanni più o meno a 5’20’’, ma poi lui accelera e io decido che per sopravvivere alla giornata è meglio che mi organizzi a modo mio.
L’organizzazione prevede di bere ad ogni ristoro un bicchiere se non due e di bagnarsi la testa con altrettanta acqua, prendendomi tutto il tempo che mi serve, tanto qui l’importante è arrivare.
Al primo spugnaggio come al solito prendo una spugna per usarla in quelli successivi, la infilo sotto la canotta, in mezzo al reggiseno, ogni tanto ci premo le mani sopra per rinfrescarle.
Arrotolo la canotta più che posso e a pancia all’aria vado per la mia strada, sfruttando ogni più piccola ed insignificante macchia d’ombra.
Nonostante la temperatura non sto poi così male, saranno stati i 26 km di giovedì, ma mi sento tranquilla.
Verso il dodicesimo km sfodero l’arma segreta, finora usata solo nella maratona, ma oggi serve qualcosa per tirarsi su: una caramella alla liquirizia che mi fa compagnia fino al sedicesimo chilometro.
I chilometri più duri credo che siano stati il diciottesimo/diciassettesimo: per motivi di viabilità dovevamo stare a destra e, mentre una lunga coda di macchine infuocate attendeva non troppo pazientemente il nostro passaggio, tutti guardavamo sconsolati ed accaldati l’ombra che stava esattamente dall’altro lato.
All’arrivo, dopo 1h58’, la sorpresa: quinto posto della mia categoria….ci deve essere stata una grossa moria di podiste categoria “G”, io, sopravvissuta, prendo e porto a casa!!
E' arrivata l'estate!! Rassegnatevi!
lunedì 25 maggio 2009
Come è andata la mezza maratona a Castelfidardo?
Pubblicato da Cristina alle 12:54
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6 commenti:
Vorrei scusarmi con Cristina per averli mandato una email di Badoo, che hanno mandato anche a me, ma che non è un bel posto dove stare.
Un saluto e scusami ancora per l'errore, ma lo avevo mandato a tutti i miei contatti non solo il tuo.
Nessun problema Franca, è solo che mi dispiaceva non aver letto il tuo messaggio!!!
Diciamo che con il caldo che fa arrivano solo le dure e i duri :-))
E poi con l'arma segreta!
Di ciliege non ne hai mangiate tante vero? Altrimenti non ci arrivavi al traguardo ...:-)
La liquirizia è vietata dalla fidal; attenzione che rischi una diffida.
Ti hanno visto correre con 3 tette... rischi la squalifica
@Lucky: ho mangiato tutte quelle che mi stavano in una mano, non più di tre, poi mancavano due chilometri scarsi all'arrivo...non hanno avuto il tempo di avere effetti collaterali!
@Furio & Giancarlo: ma non sarà un po' troppo restrittivo questo regolamento Fidal??
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