Avevo iniziato scrivere il racconto della gara di ieri, ma ad un certo punto la mia attenzione è tornata su un momento delle premiazioni: decimo classificato tra gli uomini Andrea Cionna, non vedente dalla nascita, record mondiale di maratona a Roma nella sua categoria con un bel 2h 31’ ecc..che io me lo sogno, che nel 2008 se ne andrà probabilmente Pechino..BRAVISSIMO!
Ma ancora più significativo l’undicesimo classificato: il suo accompagnatore, di cui, mi dispiace molto mi è sfuggito il nome, quello che però ho chiaramente capito che sarà sempre l’eterno secondo.
Pur facendo la gara come tutti gli altri, fianco a fianco della persona a cui fa da guida, è obbligato a tagliare il traguardo dopo, pena la squalifica!
Il percorso di ieri era particolarmente bello: salite e discese, un po’ su strada, ma una buona parte era all’interno del parco di due ville meravigliose stile “casa di campagna del conte Maria Frescobaldo di Valle Crescia e discendenti vari”, in pratica sentieri dal fondo sconnesso e con delle belle buche da evitare oltre ad un paio di alberi secolari con rami molto bassi, per non parlare dei lentoni da schivare, tra cui la sottoscritta, visto che tutte le donne sono partite più avanti degli uomini per motivi che ancora non ho capito.
Non riesco ad immaginare che grado di fiducia debba esserci per correre seguendo le indicazioni di chi ti sta al fianco, che ovviamente vede e percepisce le cose in modo immediato, ma dall’altra parte anche chi fa da guida corre mettendosi a disposizione, anche quando magari potrebbe andare più forte e invece non può arrivare davanti o quando, al contrario, di correre ne farebbe volentieri a meno.
Pensandoci non c’è nessuno di cui mi fiderei a tal punto: ieri non mi sono fidata nemmeno di seguire Giovanni e Fabio che mi hanno sorpassata verso il quarto chilometro sfrecciando troppo veloci per me!
Mi sono fatta la mia gara da sola: 12 km, 1 h 03’ 03’’ e, in qualità di dodicesima classificata tra le donne, mi sono portata a casa, tra le varie cose, una pianta di ciclamino che cercherò di non far appassire.
Sto già raccogliendo informazioni on-line: “La carenza idrica è disastrosa per il ciclamino: quando manca l'acqua la pianta appassisce e le foglie ed i fiori perdono consistenza. Anche se la ripresa è rapida si deve evitare la possibilità di crisi idrica. Quindi anche in inverno ed in particolare durante le giornate fredde in cui soffia vento secco di tramontana è necessario irrigare le piante ma non bagnare i fiori.”
..se qualcuno vuole partecipare alla campagna "Non uccidete i ciclamini" può lasciare i suoi consigli.
lunedì 10 settembre 2007
C'è chi arriva sempre secondo...
Pubblicato da Cristina alle 16:54
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2 commenti:
correre in un ora a 5 al kilometro per una donna è come correre a 4,30 per un uomo (+o-). Complimenti Cri....
Grazie! Per fotuna qualcuno che non mi sbrontola perchè vado a 5 e un po'! Correndo con persone (uomini) più veloci ci guadagno di sicuro...ma ogni tanto è faticoso dover sempre inseguire ed essere sempre vicina al limite.
Mi alleno a "tenere a bada" la fatica!
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