Durante l'inverno, ovunque mi trovassi, in palestra, al lavoro, tra amici e conoscenti, c'era qualcuno che non vedeva l'ora di iniziare a correre.
Erano in molti, almeno 5/6 persone quelli "assidui", cioè quelli che, per diverse volte, spontaneamente, si erano auto-invitati per corse, corsette, allenamenti, ecc.
Gente che, ogni volta che ti vedeva, doveva per forza tirar fuori il discorso della "corsa".
In genere prendo queste dichiarazioni come pure cazzate, la gente se le racconta sapendo di mentire, così come fa per tutta un'altra serie di cose (andare dal dentista, lavare l'auto, pagare le tasse, tagliare l'erba in giardino, ecc) che si fanno solo quando si è obbligati (e per la corsa chi ci può obbligare?).
Bene, ieri sera una di queste persone ha mantenuto la parola: appena entrato in palestra m'ha detto "allora, cosa si fa stasera? si va a correre?". A dir la verità ieri sera il mio allenamento doveva essere fatto solo di pesi, ma come facevo a dire no? per una volta che qualcuno passa dalle parole ai fatti?
Ho messo le scarpette e siamo usciti per un giretto verso il campo d'atletica. Sono riuscito anche a coinvolgere un'altro ragazzo, prelevandolo da quel triste strumento che è il treadmill, prospettandogli al suo posto asfalto e aria inquinata.
Alla fine 20 minuti ed erano un po' "scoppiati" ma, spero, contenti.
Complimenti a tutti quelli che non parlano a vanvera.
Come si dice dalle nostre parti "a discore nun è fadiga!", a correre invece, si!
martedì 24 aprile 2007
Aspiranti runners, forse joggers..... in un'altra vita
Pubblicato da Giovanni alle 08:57
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