Quattro giorni dopo la "cura termale" delle 14 miglia, smaltiti gli arretrati del lavoro, non m'è rimasto tempo per fare altro se non andare in piscina e pensare alla prossima impresa.
Ho avuto un momento di euforia, perché già martedi m'era venuta voglia di correre di nuovo, ma non è sopravvissuta all'orario di lavoro, mentre pensavo che si potesse progettare qualche altra trasferta, visto che ancora la squadra non da segni di vita, a parte alcuni che vanno alla maratona di Roma.
Stamattina sono atterrata di nuovo sulla terra (ore 6 a.m.) e, dopo aver fatto dogana, ho pensato che quella mezza idea di fare una gara tra due settimane di 28 km era fantascienza, era voglia di fare turismo e quindi tanto valeva andare per musei e mostre di fossili.
Carpe diem non vuol dire togliti ogni sfizio che la stessa occasione non ti ricapiterà mai più, vuol dire gustarsi le cose, assaporarle...non è un'indigestione.
Non sono nella condizione di gustarmi la fatica di una gara di 28 km...quindi che fine ha fatto quella 15 km a metà marzo di cui parlavo nei buoni propositi di fine anno?
giovedì 1 marzo 2007
Diet Run
Pubblicato da Cristina alle 21:31
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