lunedì 11 dicembre 2006

Codice PIN ****

Sorvoliamo sul fatto che vado in piscina, perché non vado per allenarmi, ci vado perché non posso stare in letargo tutto l’inverno e l’acqua mi piace, è una soluzione più divertente della palestra, almeno per me: faccio qualche vasca (non tante per la verità) e poi m’imbuco alle lezioni di hidrobyke, ecc.. appena posso sto fuori, ma si sta facendo ancora freddo ed il tempo a disposizione è sempre di meno…

Però stasera, mentre il lettore di impronte digitali (ebbene si, vado in una piscina/palestra di quelle super moderne, con il codice PIN per entrare!) non mi voleva riconoscere, m’è venuto un pensiero improvviso: quanto è complicato!

Il codice per entrare, le impronte digitali, il lucchetto, prepara la borsa, ricordati la cuffia ed il costume, le ciabatte…. Ricordati di pagare che hai finito gli ingressi sennò la vocina tipo navigatore satellitare fa sapere a tutti quelli in coda dietro di te che “L’accesso non è consentito, riprova e sarai più fortunata!”

Quanto è invece più pratico, veloce, spontaneo mettersi solo un paio di scarpe, di pantaloni e una maglia, partire senza fretta, anche tardi perché il sole ti aspetta anche dopo le nove, perché puoi andare dove vuoi e le corsie non sono prenotate dalle 19 alle 20:30 per il corso di nuoto, lo spogliatoio è casa tua…

E’ vero che Santa Lucia è il giorno più corto che si sia? Poi inizia a tornare la luce? Se è così ci metterò un po’ di pazienza..

Il bagnomaria stasera prevedeva: 10 minuti di avanti e indietro (un po’ rana e un po’ altro di stile personale) in attesa che ci fossero le bici in acqua, poi 55 minuti di hidrobike, con compresi addominali (a noi donne piace anche solo sentire l’espressione “fare gli addominali” se poi vengono nominati i glutei.. ragazzi vengono fuori energie inaspettate!).
Va bene ce la posso fare: mercoledì ci torno.

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