..e stavolata ho sentito anche tutti i 97 metri!!
All'inizio di settembre ho fatto la prima mezza maratona e prima di partire avevo due obbiettivi: finirla e in meno di due ore.
Quella gara, me ne rendo conto solo ora, l'avevamo preparata veramente bene: ripetute, correvo a giorni alterni, molti percorsi lunghi; m'ero anche misurata un percorso di 20 km (non era pianeggiante, anzi tutto il contrario) e l'avevo fatto un paio di volte alcuni giorni prima, impiegandoci un paio d'ore.
Poi la gara: i primi 18 km volano e mi presento all'arrivo dopo 1 ora e trequarti circa dalla partenza; sono stanca ma contenta, soprattutto mi sento bene.
Seconda mezza maratona dopo un paio di settimane e inizio a fare fatica.
Oggi, dopo un mese in cui ho corso poco, vado ad iscrivermi, pensando che già lo so quanto è faticoso correre per ventun chilometri, che già l'ho fatto due volte, cosa sarà mai, ci metterò di più, ma di certo arrivo, ecc...SBAGLIATO!
I chilometri sono sempre gli stessi, sono io che non sono quella di due mesi fa.
Si parte e siamo mescolati con quelli che fanno 12 km, quindi si va abbastanza veloci, valuto che ogni 5 minuti passo il cartello che segna i chilometri, quindi vado più o meno come le altre mezze maratone.
Va abbastanza bene, ma non mi sento di provare ad andare più forte, infatti se qualcuno mi sorpassa non ci penso per niente a stargli dietro.
Dopo il bivio dove quelli dalla 12 tornano indietro, intorno a me non ci sono molte persone, anzi ad un certo punto mi sorpassa l'ambulanza e questa cosa non mi piace, guardo la ragazza di fianco a me e ci scambiamo un paio di parole d'incoraggiamento.
Arrivo a metà gara in un'ora, faccio un paio di conti e più o meno ci siamo, anzi decido di andare a prendere l'ambulanza e dopo un quarto la sorpasso.
Ogni tanto faccio un check up: il ginocchio non protesta, i piedi stanno bene, respiro abbastanza regolarmente, però non ce la faccio ad andare più veloce, inizio a pensare che sarebbe bello se all'improvviso davanti a me ci fosse l'arrivo.
Al cartello del sedicesimo chilometro do ascolto ad una vocina che avevo fatto finta di non sentire da un paio di chilometri: sono veramente stanca, il ginocchio e l'anca protestano, fanno sentire che ci sono e hanno tirato il freno a mano.
Raggiungo un compromesso: do ascolto a tutti i doloretti ma si va tutti insieme all'arrivo correndo.
Vedo il cartello dei 21 e l'arrivo, mancano 97 metri e ce l'ho fatta.
Dopo un anno che corro, non so se tre mezze maratone sono troppe, di certo l'ultima m'ha presentato un conto un pò salato.
domenica 29 ottobre 2006
ventuno e novantasette
Pubblicato da Cristina alle 13:25
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