martedì 25 novembre 2014

Chiacchiere alla Vallesina marathon...



Velocità che vai...discorsi che fai.

Fino al quindicesimo s'era parlato di corsa.
S'era stabilito che la media era buona, di poco sopra i 5'/km; anche se io, per la verità, ogni tanto ammettevo che non ce l'avrei fatta ad arrivare alla fine così.
Ma lui, il solito vecchietto vispo, diceva che era il momento di stabilizzare l'andatura e di tenere duro.
Si discuteva del fatto che si, il tempo era abbastanza deprimente, che correre in mezzo ai capannoni, inghiottiti nella nebbia, non era un gran belvedere.
Certo poi sarebbe arrivato il tratto sterrato lungo il fiume ed il consenso era unanime: quello era il pezzo che piaceva a tutti.
Bello anche arrivare e partire dalla piazza del teatro, peccato per quella mezza salitella al diciottesimo.
Qualcuno a quel punto, ovviamente, aveva tirato in ballo la mezza di Ancona, con più salite, più dura...
Io però a quel punto uscivo dal coro: soffrivo più questo piattume jesino che i dislivelli anconetani.

C'era stata anche la discussione scientifica: cardio si cardio no...finita pari e patta.

Poi come preannunciato il vispo vecchietto al quindicesimo aveva accelerato e io ero rimasta indietro, passando ad altri discorsi.

Non si parlava più di medie da tenere, nè di previsioni di arrivo, nè di scarpe...niente di niente.

Ora tra un gemito e l'altro di quello che come al solito era stato aggredito dai crampi, tra uno sbuffo ed un sospiro, tra una sorsata d'acqua ed un morso ad una banana (giusto per non lasciare niente di intentato)...alla fine s'era sviscerato completamente l'argomento principe: cosa sarebbe stato bello mangiare dopo tutta quella faticaccia.

E allora s'era deciso che, dopo 21 km in mezzo a tutto quel grigiore, non ci sarebbe stata cosa più gradita di un piatto di tortellini in brodo.

Così è stato...

1h49'38''



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