giovedì 26 luglio 2012


E che non si dica che non corro con ogni condizione.

In pochi giorni ho provato di tutto.

Ci sono state serate bollenti a 38 gradi senza fare una piega, grondando sudore e con lo scirocco che bruciava la pelle.
Corse brevi al campo d’atletica, dove ormai bisogna andarci in alta uniforme, in maglia e pantaloni coordinati, o per lo meno sfoggiando la maglia-ricordo di qualche evento podistico prestigioso, per dimostrare che non sei uno jogger sfigato e senza permesso, sennò inciampi nei mastini che stanno di guardia ai cancelli.

Poi un 10 km di sabato pomeriggio ad Agugliano, con ancora il sale del mare sulla pelle ed il bikini sotto la canottiera, una gara “casereccia”, con tanta salita, poca gente e tanta anguria.

C’è stato un mercoledi afoso, con 19 km di colline dietro casa, con nelle orecchie un po’ di “metallo di conforto”, per abbozzare un lungo da ultimo minuto prima dell’ennesimo ecotrail, finito con una voglia di birra gelata da alcolismo allo stadio finale.

Ed infine ecco l’ecotrail, quello di 21 km, a Villagrande. Ridotto a 9 km, interrotto sul più bello, quando ci stavo prendendo le misure a correre con l’acqua alle caviglie, come un salmone norvegese contro corrente.

Solo con la neve non c’è stato niente da fare…

2 commenti:

Roberto L ha detto...

... e le previsioni meteo e le webcam meteo per cosa l'hanno inventate? Io sono andato a Pianaccio, mi sono fatto 8 Km con tanto di salita e mi sono portato a casa la solita padella! Ciao.

Cristina ha detto...

Roberto hai ragione. C'ho provato, speriamo che vada meglio l'anno prossimo