venerdì 13 ottobre 2006

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Ero rimasta ad un ginocchio un pò dolorante. E' stato il dolore di un giorno e ora è passato, mi comporto e corro come se in queste settimane mi fossi allenata con la stessa frequenza di questa estate: purtroppo non è così e un pò lo sento.
Mi da fastidio ogni tanto quando vado in discesa..e su come odio le discese avrei tanto da scrivere!
Ieri sera ho fatto un'oretta di corsa ed è stata l'unica della settimana finora, forse è un pò poco, anche perchè con la coda dell'occhio sbircio un mezza maratona a fine ottobre, sarà anche tutta pianeggiante, ma a me sembra sempre lunga anche solo a guardarla sullo stradario di Tuttocittà.
C'è poco da fare: rinunciare o provare a riprendere un certo ritmo, aspettandomi comunque un paio d'ore molto faticose.

Questo blog arriva dopo un anno che corro, quindi le cose che ho fatto, anche se me le ricordo quasi tutte, mi vengono in mente a caso e non ne vogliono sapere di stare in fila; continuo a raccontare quello che mi è capitato, ma nessuno lo prenda come una tabella di allenamento da seguire.
Per me è difficile addirittura parlare di allenamento: non dico mai che vado ad allenarmi, dico sempre semplicemente che vado a correre, se un pò di criterio e di ordine nelle corse di questa estate c'è stato e per questo sono riuscita a correre finora due mezze maratone, non me ne assumo nessuna responsabilità..
Avviso solo che, se si inizia a cercare su internet, sui giornali o sui manifesti se ci sono delle gare da fare nelle vicinanze, ormai non c'è speranza: correre sarà sempre faticoso (non importa quanto siamo allenati), ma gareggiare è diventato troppo divertente per rinunciarci.
Non intendo dire che vado per vincere, non gareggio mai contro gli altri, non guardo, quando corro, quante persone mi sorpassano, la prima persona con cui gareggio sono io, sto a sentire come corro e come mi sento. Il tempo che ci impiego a terminare un percorso per me è assoluto, non lo metto subito a confronto con quello degli altri..semmai questo lo faccio nei giorni successivi, quando qualcuno mi chiede "quanto sono arrivata", anche perchè per me è difficile capire, mentre corro, se ci sono più persone davanti o dietro di me.
Parto ogni volta per fare una cosa semplicissima: arrivare, a volte arrivo più velocemente, altre un pò più stanca.
Rispetto agli uomini, le donne che corrono sono molto poche e per questo ogni tanto capita che qualcosa l'abbia anche vinta (poche cose e ormai ho mangiato e bevuto tutto).
Scherzando all'inizio dicevo che correvo per portare a casa la lonza e quando l'ho portata a casa davvero è stato strano, ma ancora meglio è stato conservare il pettorale della prima mezza (ero il N.123) rinunciando senza rimpianto al premio di partecipazione.

Domani o domenica si corre, dove? Non lo so ancora, non ho trovato gare da fare, magari approfitto del caldo dell'autunno per fare un giro lungo piano piano, uno di quelli che facevo questa estate e per i quali ora, dopo il lavoro, è troppo buio.

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